Un video girato l’anno scorso dalla BBC mostra l’interno del sommergibile: non più grande del retro di un furgone, l’interno è sobrio, un solo oblò, e soprattutto la macchina non è dotata di un solo pulsante, l’avviamento. È alimentato da quattro motori elettrici ed è dotato di luci, telecamere e laser. La navigazione è completamente controllata da una console di tipo Xbox o PlayStation, per andare avanti, indietro, a sinistra, a destra…
Le zavorre sono costituite da tubi da costruzione. La capsula è sigillata dall’esterno, non c’è modo di aprire le uscite dall’interno… Serve necessariamente una squadra esterna.
Chi sono i passeggeri?
Il capo della società organizzatrice Oceangate, A bordo ci sarebbe Stockton Rush, secondo la Bbc, che non ha potuto verificare l’informazione, accompagnato dall’esploratore francese Paul-Henry Nargeolet, 73 anni, che ha riportato la sua partenza su Facebook.
Tra i passeggeri ci sono anche due pakistani, il miliardario Shahzada Dawood e suo figlio Suleman, secondo la loro famiglia. CONTROconsulente di gestione49 anni, Shazada Si dice che Dawood sia una delle più grandi fortune del Pakistan, secondo il Daily Mail.
C’è anche l’uomo d’affari, aviatore e turista spaziale britannico Hamish Harding, 58 anni, CEO della società di vendita di jet privati con sede a Dubai Action Aviation, secondo la sua compagnia.
Quello che è successo ?
Il contatto con il sottomarino è stato perso 1 ora e 45 minuti dopo la sua immersione. Per comunicare, il Titan Sub utilizza la tecnologia Starlink di Elon Musk, senza che si sappia se sia questa la causa della perdita di contatto.
Un’altra delle ipotesi, non verificabile, è un’interruzione di corrente.
Il sommergibile aveva con sé l’equivalente di 96 ore di ossigeno quando partì alle 6 del mattino ora locale. Una riserva che nel frattempo è diminuita e che potrebbe essere consumata più velocemente se i passeggeri dovessero farsi prendere dal panico.
Quante possibilità ci sono di trovarlo?
Per le squadre di soccorso si tratta quindi di una corsa contro il tempo in una zona isolata del Nord Atlantico. Le speranze sono deboli.
Se il sottomarino è affondato sul fondo del mare, ciò rende ancora più difficile il salvataggio. L’ingranaggio può essere bloccato o nascosto. Il fondale qui è molto mosso. Il Titanic stesso riposa in un canyon marino con molti detriti attorno che complicano l’uso dei sonar.
Oltre alla profondità, lì la pressione è 380 volte più alta che in superficie: nessun subacqueo potrebbe scendere lì e pochi mezzi subacquei potrebbero trovarla.
In caso di problemi di comunicazione o elettrici, il sottomarino potrebbe risalire in superficie ed essere individuato. Ma in caso di falla o danneggiamento dello scafo, le possibilità di recuperarlo sono molto inferiori.