Clausole “illecite o abusive” individuate nei contratti di due fornitori su tre

Clausole “illecite o abusive” individuate nei contratti di due fornitori su tre
Clausole “illecite o abusive” individuate nei contratti di due fornitori su tre
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Da un’indagine repressione frodi avviata nel 2023 risulta che gli operatori, colti di sorpresa dall’aumento dei prezzi dell’energia in seguito alla guerra in Ucraina, hanno rivisto le loro condizioni contrattuali senza informare adeguatamente i consumatori.

Fornitori di energia elettrica e gas naturale catturati dalla pattuglia. Diciassette di loro, sui 27 controllati dalla Repressione delle Frodi (DGCCRF) nel 2023, avevano “clausole illecite o abusive” nei loro contratti, ha indicato mercoledì il servizio del Ministero dell’Economia. “Lo spettacolare aumento dei prezzi di fornitura di energia elettrica e gas naturale verificatosi nel 2022 ha portato alcuni fornitori a rivedere le loro condizioni contrattuali senza informare adeguatamente i consumatori”Lo spiega la Direzione generale della concorrenza, dei consumatori e del controllo delle frodi (DGCCRF) in un comunicato stampa diffuso mercoledì.

Dopo aver ricevuto “diverse segnalazioni”il dipartimento del Ministero dell’Economia ha effettuato un’indagine nel 2023 e ha scoperto che i documenti contrattuali di due terzi delle 27 strutture ispezionate “presentate irregolarità”di diverso livello di gravità. L’indagine ha “ha permesso di rivelare un numero relativamente elevato di violazioni, in particolare tra alcuni piccoli fornitori i cui documenti contrattuali non erano più aggiornati”specifica l’organismo che rivendica un approccio “pedagogico”. Sono stati emessi undici avvertimenti.

Quattro diffide e una multa

Di più “sono state rilevate violazioni più gravi, soprattutto tra i fornitori nazionali e le grandi aziende locali”. Tra questi difetti, il “mancata rimozione delle clausole vessatorie già segnalate” durante una precedente ispezione o anche pratiche commerciali ingannevoli. “Per questi fatti l’indagine ha dato luogo a quattro inibitorie e a una multa di 20mila euro”precisa la DGCCRF, senza nominare i soggetti interessati. In generale, “clausole illecite sono state riscontrate più frequentemente nelle società di distribuzione locale (PMS), soprattutto nei territori dove la concorrenza è quasi inesistente, che tra i fornitori nazionali”osserva tuttora la Repressione delle frodi.

O, “alcune clausole illegali rischiano di pesare sulla bolletta del consumatore”si rammarica la stessa fonte, riferendosi alle condizioni generali di vendita di tre fornitori nazionali che “previsto che in caso di aumento di tasse o oneri da parte dei fornitori, derivante da una modifica legislativa o regolamentare, il costo aggiuntivo verrebbe fatturato al cliente, senza che venga indicato che in caso di riduzione delle tasse questi sarebbero detratto dalla fattura del cliente. “Sono state rilevate anche clausole vessatorie relative alla risoluzione del contratto”indica inoltre la DGCCRF.

Belgio

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