Jon Pult chiede l’amnistia

Jon Pult chiede l’amnistia
Jon Pult chiede l’amnistia
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Tredici casi di soldati svizzeri che hanno combattuto in Ucraina sono attualmente pendenti davanti alla giustizia militare. Sono tutti cittadini che hanno deciso di imbracciare le armi per l’Ucraina contro la Russia, ha detto il suo portavoce.

Va detto che i cittadini svizzeri non sono autorizzati a prestare il servizio militare all’estero. A meno che non abbiano la doppia nazionalità o siano in missione autorizzata da Berna, come la Guardia Svizzera in Vaticano. Obiettivo: preservare la neutralità della Svizzera. Se vanno a combattere all’estero senza l’autorizzazione del Consiglio federale rischiano fino a tre anni di carcere.

Ma il consigliere nazionale Jon Pult (PS/GR) vorrebbe introdurre un’eccezione alla legge militare per concedere l’amnistia a coloro che sono partiti per l’Ucraina. È quanto chiede in un’iniziativa parlamentare. Perché secondo lui questi soldati “hanno combattuto per la libertà, la democrazia, l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale”. E difendere quindi i valori fondamentali della Svizzera.

Jon Pult sottolinea che la Svizzera non ha alcun obbligo di punire questi cittadini: «La neutralità vieta soltanto alla Svizzera di intervenire militarmente come Stato nei conflitti», spiega.

Qualsiasi altra storia da Thomas Aeschi (UDC/ZG). Per lui “il divieto dei mercenari è strettamente legato alla neutralità. Ogni cittadino svizzero è soggetto al servizio militare e deve prestare servizio nell’esercito svizzero – e non in paesi stranieri che perseguono i propri interessi. Punkt Schluss.

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