Durante un discorso tenuto alla Capitol One Arena di Washington, dopo l’insediamento di Donald Trump come 47esimo presidente degli Stati Uniti, questo 20 gennaio, Elon Musk, miliardario e fervente sostenitore del nuovo presidente di cui sarà ministro degli “efficienza governativa”ha suscitato notevoli polemiche quando ha ringraziato la folla mettendo la mano sul cuore e allungando il braccio.
Per molti osservatori e internauti questo gesto ha evocato il famigerato saluto nazista, simbolo associato ai sostenitori di Adolf Hitler, anche se alcuni cercano di ridurlo a un semplice “Saluti romani”.
Al di là del gesto simbolico, questo incidente solleva interrogativi preoccupanti sulla direzione della politica americana sotto Trump e con alleati come Musk. Le preoccupazioni sono particolarmente acute per quanto riguarda i diritti delle persone LGBT+, già indeboliti negli ultimi anni.
Trump ha regolarmente espresso commenti controversi contro la comunità LGBT+ e la sua amministrazione ha attuato politiche contrarie al riconoscimento dei diritti delle persone transgender e alla lotta contro la discriminazione. Recentemente, Trump ha annunciato la firma di un ordine esecutivo che riconosce ufficialmente l’esistenza dell’unico “due sessi” : maschile e femminile, nel tentativo di “ripristinare la verità biologica” et “proteggere le donne dall’estremismo ideologico di genere”.
Desta preoccupazioni anche il coinvolgimento di Musk, ormai vicino a Trump. Il suo chiaro sostegno ai partiti di estrema destra come l’AfD in Germania, noti per le loro posizioni anti-LGBT+, e i suoi collegamenti con discorsi odiosi e discriminatori sulla sua piattaforma X, rafforzano i timori.
Questo episodio illustra le profonde fratture che attraversano la politica americana e l’ascesa di figure influenti, come Musk, che amplificano le tensioni sui diritti delle minoranze, in particolare delle persone LGBT+. Gli attivisti temono che una tale dinamica indebolirà ulteriormente le conquiste sociali della comunità.