Istituito per incoraggiare i contribuenti a dichiarare il proprio reddito non registrato, il processo di regolamentazione fiscale in Marocco non solo ha stimolato l’interesse dei cittadini nei prodotti bancari di risparmio, ma ha anche rivelato potenziali lacune nella lotta contro l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro.
L’operazione, conclusasi il 31 dicembre, se da un lato ha permesso di incassare più di 6 miliardi di dirham sui 127 dichiarati, dall’altro ha suscitato crescenti preoccupazioni riguardo al possibile abuso di alcuni prodotti di risparmio bancario.
Le prime due settimane di gennaio hanno visto un forte ritorno dei prodotti di risparmio bancario, nonostante il processo di regolarizzazione avesse consentito di rimpatriare i fondi non dichiarati nel sistema bancario. Le istituzioni finanziarie hanno osservato un aumento significativo delle richieste, con particolare attenzione ai piani di risparmio previdenziale, che offrono sostanziali vantaggi fiscali. Questi piani consentono, tra l’altro, la riduzione dell’età minima per beneficiare delle detrazioni fiscali, da 50 a 45 anni. Anche i prelievi sotto forma di capitale beneficiano di un’esenzione fiscale rafforzata, che arriva fino al 70% per importi non superiori a 168.000 dirham.
Allo stesso tempo, i prodotti di risparmio azionario (PEA) hanno attirato l’attenzione degli investitori, in particolare grazie alla loro capacità di consentire investimenti regolari o gratuiti in azioni o fondi comuni di investimento. Il PEA, accessibile a qualunque marocchino residente o marocchino residente all’estero, ha così visto una crescente popolarità.
Tuttavia, questi prodotti di risparmio presentano notevoli rischi di riciclaggio di denaro. A causa della loro natura flessibile e della facilità di apertura dei conti di risparmio, alcuni osservatori mettono in guardia contro l’uso di questi conti da parte dei riciclatori di denaro. Tra i segnali più comuni di attività sospette figurano i grandi depositi seguiti da rapidi prelievi, che potrebbero indicare un uso fraudolento di prodotti bancari.
I conti a termine, le assicurazioni sulla vita e i prodotti di risparmio previdenziale sono particolarmente vulnerabili. Questi strumenti finanziari consentono di nascondere fondi illeciti sotto la maschera di investimenti legittimi, per poi recuperare il denaro con gli interessi, rendendo così più difficile risalire alle somme in questione. Inoltre, i piani di risparmio azionario, che consentono di spostare i fondi e integrarli legalmente negli investimenti in borsa, complicano ulteriormente il compito delle autorità fiscali.
L’evasione fiscale rimane un problema significativo nel settore bancario marocchino, con un numero crescente di cittadini che approfittano dei prodotti bancari di risparmio per nascondere il reddito non dichiarato. Sebbene il processo di regolarizzazione fiscale abbia contribuito a recuperare alcuni di questi fondi, le autorità fiscali stanno lavorando per colmare le lacune nella rendicontazione dei redditi da risparmio, compresi gli interessi e le plusvalenze soggetti a imposta sul reddito.
Anche la mancanza di coordinamento tra le banche e l’amministrazione fiscale complica la situazione, consentendo ad alcuni contribuenti di sfruttare le lacune del sistema per evitare di dichiarare i propri redditi o di impegnarsi in pratiche di evasione fiscale. Nonostante gli sforzi delle autorità per migliorare la trasparenza e rafforzare il controllo fiscale, il problema persiste.
Di fronte a queste sfide, le autorità marocchine devono adottare un approccio più integrato e proattivo per combattere l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro. Ciò richiede una legislazione più rigorosa, una maggiore trasparenza nelle transazioni bancarie e una maggiore consapevolezza tra i cittadini degli obblighi fiscali. Occorre inoltre rafforzare la collaborazione tra banche e amministrazioni fiscali per garantire una migliore tracciabilità dei fondi e degli investimenti.