Par
Tommaso Martino
Pubblicato il
19 gennaio 2025 alle 8:12
Un omicidio e tante domande. Sapremo finalmente, più di 5 anni dopo, perché Housni N., residente a Hauts-de-Seine, è stato ucciso in una casa vuota a Courtenay (Loiret)? Il processo contro il suo presunto assassino, Stéphane Maraine, si aprirà martedì 21 gennaio 2025 davanti alla Corte d’Assise di Parigi. Dovrà cercare di rispondere a questa domanda alla quale ancora non è stata data risposta.
Un corpo crivellato di proiettili
Perseguito per omicidio, Stéphane Maraine si dichiara innocente. Insieme a lui verrà processata la sua compagna, Karine M., per associazione a delinquere e alterazione della scena del delitto. Entrambi, sotto controllo giudiziario, dovranno apparire liberi. Stéphane Maraine ha scontato cinque anni di custodia cautelare tra il 2019 e il 2024.
I fatti risalgono al 26 giugno 2019. In una casa vuota di Courtenay, gli investigatori del PJ di Hauts-de-Seine, allertati dalla moglie di Housni N., preoccupata di non avere notizie del marito da diversi giorni, hanno scoperto il corpo di un uomo crivellato da proiettili di fucile calibro 22.
Il corpo è appoggiato al muro in un locale seminterrato della casa, la cui porta è chiusa a chiave. Ma nessuna chiave che ne permetta l’apertura si trova né all’interno né all’esterno. È stato rinvenuto un unico bossolo di munizioni colpito, appoggiato sulla spalla sinistra della vittima.
Nel corso dei rilievi gli investigatori hanno notato che il pavimento che conduceva alla stanza in cui si trovava il cadavere era stato ripulito. Da esso emana un forte odore di cloro. Nessuna traccia di sangue sulla scena del crimine o in qualsiasi altra parte della casa.
Un progetto immobiliare nel Loiret
Housni N., direttore di un’agenzia di noleggio auto di lusso, è uscito il 20 giugno dalla sua casa a Neuilly-sur-Seine (Hauts-de-Seine) per fare un preventivo di lavoro in una casa che stava pensando di costruire. acquisito a Courtenay. Il suo interlocutore sul posto sarà Stéphane Maraine, un muratore che aveva conosciuto qualche giorno prima tramite un amico comune durante un pranzo da Fouquet.
Stéphane Maraine ha ammesso di aver incontrato Housni N. a Courtenay, ma ha spiegato di aver lasciato la scena quando è arrivata una terza persona non identificata a bordo di un’Audi A3 scura. Il 22 giugno, la moglie e il fratello di Housni N. si sono recati a Courtenay alla ricerca dell’uomo scomparso. Hanno scoperto che la casa era vuota, senza alcun disordine apparente.
Sospettato di essere l’ultimo ad aver visto Housni N. vivo, Stéphane Maraine viene messo in custodia di polizia. Contro di lui vengono imputati diversi elementi.
L’imputato cambia versione
Il giorno dell’incontro con Housni N., non ha preso il suo telefono ma ha chiesto alla sua compagna di usarlo inviando un SMS per far sembrare che non si trovava a Courtenay. Agli inquirenti ha spiegato che si trattava di “coprirlo” in caso di problemi.
Stéphane Maraine ha inoltre affermato di aver trasferito la Mercedes di Housni N., su sua richiesta, a Grigny (Essonne) il 21 giugno.
Durante la sua ultima udienza, Stéphane Maraine ha dichiarato che in realtà è stato reclutato da Housni N. per trasportare la droga a Bayonne a bordo della Mercedes e che la partenza era prevista da Grigny.
Registrato presso un poligono di tiro, l’imputato possiede diverse armi tra cui un fucile calibro 22, ma le sue armi, custodite in una cassaforte, sono scomparse in seguito ad un furto con scasso nella sua abitazione alla fine di giugno. Anche Stéphane Maraine cambierà la sua versione, dicendo che si è sbarazzato della cassaforte per truffare le compagnie di assicurazione. Verrà ritrovato il baule, ma non le armi.
Al poligono di tiro, gli investigatori hanno trovato casi colpiti da spari con la stessa arma dell’arma del delitto.
Quel mobile?
Ma perché Stéphane Maraine avrebbe dovuto ucciderlo quando lo conosceva a malapena? Ha agito secondo gli ordini?
“L’informazione giudiziaria durata più di quattro anni contiene molte lacune e incongruenze, a cominciare dal movente, che l’accusa non riesce sempre a caratterizzare. Il signor Maraine attende con calma questo processo che gli permetterà di dimostrare finalmente la sua innocenza”, hanno detto all’AFP i suoi avvocati, Benjamin Bohbot e Julien Zanatta.
Me Mejda Bendami, che difende la compagna della vittima e le loro due figlie (di cui una ancora minorenne), ha precisato che i suoi clienti “desiderano conoscere la verità sulle circostanze della morte (di Housni N.) e le ragioni della sua assassinio”.
Il processo è in programma fino al 31 gennaio.
Con l’AFP
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