durante un comizio di sostegno, il prefetto della Corsica parla di “pratiche mafiose”

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Almeno 200 persone, eletti, nonché il prefetto della Corsica, Jérôme Filippini, si sono riuniti questo sabato, 18 gennaio, a Sainte-Lucie de Porto-Vecchio a sostegno del sindaco di Zonza. È stato preso di mira la scorsa settimana dall’incendio doloso del campeggio che gestisce nella sua città. Un incontro segnato da parole forti, soprattutto da parte del prefetto che ha parlato chiaramente di “pratiche mafiose”.

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Da 250 a 300 persone si sono riunite questo sabato, 18 gennaio, presso il municipio di Sainte-Lucie de Porto-Vecchio. L’appello a sostenere il sindaco di Zonza è stato ascoltato con chiarezza. Tra i sostenitori e i numerosi eletti di ogni schieramento, una presenza avrà forse fatto ancora più impressione, quella del prefetto della Corsica.

Nel suo intervento Jérôme Filippini non esita a pronunciare parole forti: “Giuramento di Zonza“o anche”pratiche mafiose”.

Molti responsabili di criminalità organizzata, di quelle che possiamo chiamare pratiche mafiose, non so se si debba dire che qui c’è la mafia, ma comunque ci sono pratiche mafiose, dichiara. E quando dico casa è perché mi sento parte della Corsica. Molte di queste persone sono preoccupate, le procedure sono in corso e continueranno. Allo stesso modo vorrei, e questo potrebbe essere il nostro giuramento di Zonza di inizio anno, che tutti coloro che pensano di usare la violenza per far valere i propri interessi, personali, ideologici, materiali, non immaginino per un momento che sii pacifico.




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Jérôme Filippini, prefetto della Corsica; Jean-Toussaint Plasenzotti, portavoce del collettivo antimafia Massimiu Susini; Nicolas Cucchi, sindaco di Zonza; Jean-Christophe Angelini, sindaco di Porto-Vecchio.


©France Télévisions

Da notare anche la partecipazione degli eletti dell’opposizione municipale di Zonza così come dei rappresentanti dell’esecutivo e di Femu a Corsica. Quanto al collettivo antimafia Massimiu Susini, i suoi membri hanno chiesto personalmente al prefetto questo sabato di essere presente il 27 febbraio all’Assemblea corsa in occasione di una sessione straordinaria sugli abusi mafiosi.

Dovrebbe essere. “La consapevolezza è venuta innanzitutto dalla gente, indica Jean-Toussaint Plasenzotti, portavoce del collettivo. Ora sembra che questa consapevolezza stia influenzando i funzionari eletti e le autorità statali. Questo è un buon segno, dobbiamo continuare. E questo, forse, sarà l’inizio della fine per la mafia.

Sabato scorso il campeggio del sindaco di Zonza, Nicolas Cucchi, è stato preso di mira da un incendio doloso. Ma oggi il principale interessato ha finalmente dedicato pochissimo tempo al suo caso personale.

Non posso iniziare questa introduzione senza pensare ad un sostegno fortissimo a tutti i corsi che soffrono il giogo della violenza, a cominciare dal presidente della regione, lui stesso minacciato, un certo numero di sindaci che conosco, lo sostengono. Penso anche agli imprenditori che vengono minacciati, ai commercianti che subiscono estorsioni.

Omicidi, incendi di imprese, la Corsica ha visto nelle ultime settimane un aumento dei reati criminali. Uno scoppio di violenza che però non ha precedenti nell’isola.

Abbiamo già vissuto momenti paragonabili a questi negli ultimi tempi, durante le tragedie, ritiene Jean-Christophe Angelini, maire de Porto-Vecchio. Anche se quello che abbiamo vissuto aveva un’intensità e un gusto particolare. Spero che questo non sia un ulteriore incontro, un’altra iniziativa, ma davvero uno dei punti di partenza di qualcosa di nuovo, qualcosa di senza precedenti, che con lo stesso slancio porterà questa società a respingere il male.

Oggi non è stata affrontata la questione del movente dell’incendio nel campeggio di Zonza. Potrebbe esserci un collegamento tra questo atto e la recente adozione del piano urbanistico locale del comune che riduce le aree edificabili.

Tenterà di stabilirlo l’inchiesta aperta per danneggiamento con mezzi pericolosi.

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