Verso un quarto Museo Thyssen, questa volta a Barcellona

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Spagna

Verso un quarto Museo Thyssen, questa volta a Barcellona

La Baronessa affitta i suoi quadri. Faranno parte di un centro culturale, allestito in un ex cinema nel centro della città entro il 2027.

Pubblicato oggi alle 10:31

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E un altro Museo Thyssen! Tutti conoscono quello di Madrid, frutto dell’acquisto da parte dello Stato spagnolo nel 1993 di gran parte della collezione di famiglia, a lungo conservata a Lugano. C’è anche quello fondato dalla vedova del barone a Malaga nel 2011. Ne esiste un piccolo terzo, ben nascosto nel principato di Andorra. Il quarto, appena annunciato, sarà ospitato a Barcellona, ​​città natale di “Tita” Thyssen. Apertura prevista per il 2027.

Fondi privati

Per Carmen Thyssen, che compie 82 anni, la realizzazione di questo progetto è come una vendetta. L’ex Miss Spagna, promossa imprenditrice, aveva lottato invano contro l’ex sindaco della città Ada Colau, che non voleva avere notizie di questa istituzione privata. C’è da dire che con la Baronessa, nata con il registratore di cassa tra le due orecchie, ci ritroviamo presto con ultimatum finanziari. Ada ha completato il suo mandato. Fu sostituita dal socialista Jaume Collboni, più collaborativo. Il progetto attuale pare non costi nulla al Comune. Il denaro proverrebbe interamente da fonti private. Tieni presente che ci vorrà molto, ma oggi l’economia spagnola sembra prosperare. L’ex cinema Comedia, all’angolo tra Paseo de Gracia e Gran Via, nonostante le sue condizioni, costerebbe 75 milioni di euro, pagati da Stoneweg Place & Experience, un fondo con sede in Svizzera. La ristrutturazione ne costerebbe altri 25. Lì ci sono circa 9mila metri quadrati da sfruttare.

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Il tutto finisce nelle mani di una società creata ad hoc, la Fundación Arte Y Legado Barcelona. A trarne vantaggio sarebbero le opere di proprietà di “Tita” Thyssen, che le ha affittate (ehi, ecco di nuovo una condizione materiale!) allo Stoneweg Place & Experience. La signora ovviamente farà parte del suo consiglio, come una delle sue figlie. L’unica cosa rimasta misteriosa è il contenuto del futuro museo, dedicato all’arte catalana del XIX e XX secolo. Un’epoca passata che dialoga con i “talenti emergenti” attuali e con mostre adeguatamente “di livello internazionale”. Un vero toccasana secondo l’articolo originariamente pubblicato sulla rivista spagnola “Le journal des arts” di Roberta Bosco. Vedo lì infatti artisti classici, moderni e contemporanei mescolati con creazioni decorative, moda e gioielli. Nessun nome è stato ancora fatto, anche solo per farsi un’idea. Non sappiamo nemmeno quali architetti si occuperanno delle trasformazioni dell’ex Cinema Comedia, inaugurato come tale solo nel 1941 nonostante il suo stile architettonico appaia prima del 1914. Per ora si tratta solo di spazi immersivi, di un concept store e di un’offerta gastronomica. Vedremo e assaggeremo a tempo debito.

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Nato nel 1948, Etienne Dumont studiato a Ginevra che gli furono di scarsa utilità. Latino, greco, diritto. Avvocato fallito, si dedicò al giornalismo. Molto spesso nelle sezioni culturali, ha lavorato dal marzo 1974 al maggio 2013 alla “Tribune de Genève”, iniziando parlando di cinema. Poi vennero le belle arti e i libri. Per il resto, come potete vedere, nulla da segnalare.Maggiori informazioni

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