Per la prima volta nella storia degli Stati Uniti, il presidente eletto Donald Trump ha scelto di ampliare la cerchia degli ospiti alla sua cerimonia di insediamento il 20 gennaio includendo figure politiche straniere per celebrare il suo secondo avvento al potere. L’élite dei nazionalisti reazionari di tutto il mondo si riverserà quindi a Washington, per questo incontro finanziato con milioni di dollari dal tecnologia Americano; sulla lista, con meno di mille invitati, il giovane e forte presidente dell’Ecuador, Daniel Noboa, autoproclamato “bel dittatore” da El Salvador, Nayib Bukele, il presidente ultraliberale argentino Javier Milei, o ancora la presidente del Consiglio italiano, di estrema destra, Giorgia Meloni.
Dalla parte dell’estrema destra francese, Sarah Knafo, eurodeputata della Reconquête! partito, e il suo presidente, Eric Zemmour, 7% nelle elezioni presidenziali del 2022, sono stati preferiti ai potenti leader del Raggruppamento Nazionale (RN), Marine Le Pen o Jordan Bardella. “Per stare in tribuna i posti sono cari, specifica George Lombardi, uomo d’affari americano abituale a Mar-a-Lago, la residenza di Donald Trump in Florida. Anche tra i senatori e i governatori dei cinquanta Stati non tutti furono invitati. »
Ti resta il 78,92% di questo articolo da leggere. Il resto è riservato agli abbonati.
Francia