Mentre Donald Trump si prepara per un secondo mandato alla Casa Bianca, l’economista americano Joseph Stiglitz, vincitore del Premio Nobel per l’economia nel 2001, mette in guardia sulla percezione del potere, che descrive come la “legge della giungla”. In Vie di libertànel suo ultimo saggio spiega che l’ex presidente americano disattende i principi della cooperazione e del diritto internazionale, privilegiando un approccio transazionale che aumenta il rischio di instabilità economica e politica.
Stiglitz sottolinea anche l’ascesa dei monopoli e la collusione tra potere politico e grande ricchezza. La nomina di Elon Musk, capo della Compagnia X e magnate della tecnologia, alla carica di segretario per l’efficienza del governo, dice, è un segno di libertà politica attraverso la concentrazione della ricchezza. Teme che la deregolamentazione promessa da Trump possa esacerbare nuove crisi, in particolare nella finanza e nell’ambiente, e rallentare la lotta contro il cambiamento climatico.
Per Stiglitz, questo modello deregolamentato si riflette già nella vita quotidiana degli americani, costretti a fare i conti con un’assicurazione sanitaria fallimentare, servizi monopolistici inaffidabili e una crescente disinformazione. I giganti digitali evidenziano questo fondamentale problema democratico rifiutandosi di moderare i contenuti che trasmettono.
Di fronte a tali abusi, l’economista è favorevole al rafforzamento del quadro giuridico per prevenire la concentrazione abusiva del potere economico e ripristinare la concorrenza. Infine, ha sottolineato l’importanza di un forte coordinamento internazionale e ha lamentato l’indebolimento da parte di Trump delle istituzioni multilaterali e del protezionismo, che a suo avviso danneggiano il benessere collettivo.