La Germania potrebbe inviare i suoi soldati in una zona smilitarizzata

-

Sabato il ministro della Difesa tedesco si è detto disponibile a inviare soldati tedeschi in Ucraina se lì fosse istituita una zona smilitarizzata per garantire il rispetto di un ipotetico cessate il fuoco con la Russia.

In un’intervista al quotidiano Süddeutsche Zeitung, Boris Pistorius si è anche posizionato a favore di un bilancio per la difesa “piuttosto” al 3% del PIL, mentre Donald Trump ha chiesto il 5% per i membri della NATO.

“Siamo il più grande partner della NATO in Europa. È ovvio che giocheremo un ruolo e che dovremo assumercene la responsabilità”, ha dichiarato Boris Pistorius alla domanda sull’eventuale invio di truppe tedesche per contribuire a garantire la zona cuscinetto tra i due belligeranti.

Ma “la questione verrà discussa quando sarà il momento”, ha detto anche il ministro socialdemocratico, che spera di mantenere le sue funzioni dopo le elezioni legislative anticipate del 23 febbraio.

Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, che entrerà in carica lunedì, durante la sua campagna elettorale ha promesso di porre fine al conflitto tra Ucraina e Russia in meno di 24 ore. Da allora si è concesso più tempo, ma le discussioni potrebbero comunque aprirsi rapidamente, in particolare grazie a un incontro tra Trump e il presidente russo Vladimir Putin.

Ma oggi l’Ucraina non si trova nella necessaria posizione di forza prima dell’apertura di possibili negoziati di pace con la Russia, ha avvertito lunedì il segretario generale della NATO Mark Rutte.

Se “la Russia occupa circa il 18-19% del territorio ucraino”, ammette Boris Pistorius, “non ha ottenuto di più” in quasi tre anni di guerra, nonostante “le forti perdite del proprio esercito”, sottolinea.

In un recente incontro dei paesi sostenitori dell’Ucraina, gli Stati Uniti hanno affermato che Mosca stava perdendo quasi 1.500 uomini al giorno a novembre.

Interrogato sullo sforzo richiesto a Berlino nel quadro della NATO, Boris Pistorius ha stimato che “nel dubbio dovremmo parlare piuttosto del 3% piuttosto che del 2%”, la quota attuale del bilancio della difesa sul PIL.

Il cancelliere Olaf Scholz, socialdemocratico come Boris Pistorius, aveva già respinto la proposta del nuovo presidente americano, che comporterebbe, secondo lui, di destinare 200 miliardi di euro all’anno alla spesa per la difesa, rispetto al bilancio federale di circa 490 miliardi previsto per il 2025.

-

PREV Protezione contro le piene: la Svizzera spende più della media europea
NEXT “Severance”, una seconda stagione surreale ed elegante da guardare su Apple TV+