Questa nuova revisione Cochrane conclude che, sebbene l’etichettatura delle calorie sugli alimenti e sui menu riduca l’apporto calorico, questo effetto medio rimane estremamente modesto.
Lo studioguidato da un team di esperti composto da scienziati dell’University College London (UCL), dell’Università di Bath, Cambridge e Oxford, analizza i dati di 25 studi condotti sull’impatto dell’etichettatura delle calorie sui prodotti alimentari, coinvolgendo un totale di 10.000 partecipanti provenienti da paesi ad alto reddito, tra cui Canada, Francia, Regno Unito e Stati Uniti. Sono stati condotti 16 studi in ristoranti, caffetterie e supermercati. Due degli studi si concentravano sulle bevande alcoliche, ma i loro risultati erano troppo incerti per trarre conclusioni significative sulla visualizzazione delle calorie su questo gruppo di bevande. Dall’analisi risulta che:
- sulle etichette dei prodotti dei supermercati, sui menù dei ristoranti e degli altri punti vendita alimentari, la visualizzazione delle calorie consente di ridurre le calorie selezionate, acquistate e infine consumate;
- tuttavia la riduzione media resta estremamente contenuta, attorno all’1,8%;
- ciò equivale a 11 calorie per pasto da 600 calorie,
-
l’equivalente di 2 mandorle a pasto!
Piccoli cambiamenti giornalieri nell’apporto energetico possono avere effetti significativi se vengono mantenuti a lungo termine, però, notano i ricercatori che sostengono quindi l’effetto positivo di questa indicazione e ne sottolineano l’utilità in particolare contro l’aumento di peso legato all’età. Gli studi lo stimano
Il 90% delle persone tra i 20 e i 40 anni guadagna fino a 9 kg in 10 anni
e una riduzione dell’apporto energetico giornaliero di 24 calorie al giorno, ovvero circa l’1% dell’apporto raccomandato per gli adulti, sarebbe sufficiente per evitare questo aumento.
Lo conclude l’autore principale, il dottor Gareth Hollands, dell’UCL Social Research Institute e dell’Università di Cambridge “questa etichettatura delle calorie può avere un certo impatto sulla salute pubblica ma è solo una soluzione tra le altre: se l’effetto è molto reale, rimane molto modesto”.
Belgio
