Il servizio in cui ha vinto la partita al suo primo match point, e soprattutto il gioco decisivo del terzo set, vinto 7-1, hanno illustrato al meglio l’eccezionale volume di gioco del francese in questo momento. Vincitore del torneo di Auckland la settimana scorsa, sconfitto al primo turno da un altro terrore del circuito, Giovanni Mpetshi Perricard, Monfils si offre, qualunque cosa dica, una seconda giovinezza a 38 anni e 147 giorni.
La sua precedente prestazione più importante risale al… 2008
Un dato racconta a che punto si trova il 41esimo mondiale questa settimana: è semplicemente la prima volta in carriera che elimina una delle prime quattro teste di serie in un torneo del Grande Slam. Fino ad ora, la sua prestazione più importante è rimasta David Ferrer, n°5, al Roland-Garros, l’anno della sua semifinale a Parigi. Nel 2008. Diciassette anni fa, quando nacquero i 128 giocatori del tabellone junior che inizierà questo sabato.
La sua piccola danza della vittoria, il suo sorriso esilarante dopo il match point, il modo in cui ha invitato la moglie Elina Svitolina a succedergli sul campo di Margaret Court – “Le ho riscaldato il campo” – tutto questo alimenta ora la leggenda del Monf, apparso sul circuito 20 anni fa, e più fresco che mai mentre i suoi amici Tsonga e Simon sono già in pensione mentre Gasquet si ritirerà tra quattro mesi. La prossima settimana, Monfils sarà almeno 32esimo nel mondo e quindi potenzialmente testa di serie nel Grande Slam. Mostruoso.
Monfils giocherà – contro Shelton o Musetti – il primo ottavo di uno Slam della sua carriera dagli Australian Open 2022 (ha poi continuato fino ai quarti). Ma questo ha un sapore ancora più potente che è quello del significato storico. Nessun giocatore della sua età era arrivato così lontano negli Slam negli ultimi decenni a parte Roger Federer.
Nel dettaglio, dai tempi di Jimmy Connors e della sua semifinale agli US Open del 1991 a 39 anni e 6 giorni, solo Federer aveva raggiunto (quattro, in questo caso) la seconda settimana nello Slam a oltre 38 anni. Agli Australian Open, dal 1988 e dal passaggio al tabellone di 128 giocatori, è addirittura la prima volta che un giocatore che non si chiama Federer riesce a sfondare il tabellone in questo modo a 38 anni.
Solo lui sa ancora cosa ha in serbo la sua racchetta per continuare quest’avventura agli Australian Open, che è già, qualunque cosa accada lunedì, una delle pagine più belle della sua carriera e una grande pagina della storia. del Tennis maschile francese contemporaneo.