Durante la sua visita a Mosca, il presidente centrafricano Faustin-Archange Touadéra ha elogiato l’aiuto cruciale fornito dai “coraggiosi guerrieri” russi per proteggere il suo Paese. Questo incontro al vertice rafforza i legami militari ed economici tra la Repubblica Centrafricana e la Russia, in un contesto di lotta per l’influenza in Africa…
È in un contesto di rafforzamento dei legami tra la Repubblica Centrafricana e la Russia che il presidente centrafricano Faustin-Archange Touadéra ha visitato Mosca questa settimana. Nel corso di questa visita ufficiale, non ha mancato di accogliere con grande entusiasmo l’aiuto fornito da quelli che ha definito i “coraggiosi guerrieri russi” al suo Paese, afflitto da molti anni dall’instabilità.
Un esercito centrafricano rafforzato grazie al sostegno russo
Secondo fonti vicine alla vicenda, nel 2020 la Russia aveva inviato nella Repubblica Centrafricana mercenari, ufficialmente presentati come “istruttori” militari, per sostenere il regime del presidente Touadéra di fronte alle minacce dei gruppi armati ribelli. Questo aiuto decisivo avrebbe permesso di cacciare queste fazioni dalle principali città del paese ed evitare così una nuova guerra civile.
Durante l’incontro con il suo “caro amico” Vladimir Putin, il presidente centrafricano ha accolto con favore il lavoro di questi specialisti russi, “veri professionisti della guerra e guerrieri coraggiosi” che hanno formato un esercito nazionale ormai “potente”. e capace di “perseguire e distruggere terroristi e altri criminali”. Una collaborazione russo-centrafricana nel campo della sicurezza è stata accolta con favore anche dal presidente russo.
Il gruppo Wagner, un sostegno controverso
Se il sostegno militare russo, in particolare attraverso i mercenari del gruppo Wagner, ha innegabilmente contribuito a stabilizzare la situazione della sicurezza nella Repubblica Centrafricana, la loro azione non è esente da critiche. L’ONU e numerose ONG internazionali accusano regolarmente questi combattenti, come i gruppi armati, di commettere abusi e massacri contro le popolazioni civili. Nonostante il ritiro annunciato di Wagner, l’esercito centrafricano resterà supportato dai mercenari dell’Africa Corps, considerato l’erede dell’organizzazione paramilitare russa.
Un Paese dal sottosuolo ricco ma afflitto da conflitti
Indipendente dalla Francia dal 1960, la Repubblica Centrafricana ha avuto una storia tumultuosa, segnata dal susseguirsi di guerre civili, colpi di stato e regimi autoritari. Nonostante le sue immense risorse naturali, rimane uno dei paesi più poveri del mondo. Il presidente Touadéra ha anche elogiato con la sua controparte russa le ricchezze strategiche e minerarie “ancora non sfruttate” del suo Paese, promettendo di “rivitalizzare” la cooperazione economica tra Bangui e Mosca in queste aree.
La Russia estende la sua influenza nell’Africa francofona
La Repubblica Centrafricana è una di quelle ex colonie francesi dove l’influenza di Parigi è stata fortemente contestata negli ultimi anni a favore di Mosca. La Russia offre infatti un’offerta di sicurezza allettante, generalmente in cambio di un accesso privilegiato alle risorse locali. Una strategia che rientra nel desiderio di Vladimir Putin di sedurre i paesi africani sin dal lancio della sua offensiva militare in Ucraina nel febbraio 2022, in particolare promettendo loro consegne di cereali.
Sebbene negli ultimi anni l’intensità della violenza nella Repubblica Centrafricana sia diminuita, permangono sacche di conflitto, con sporadici attacchi da parte di gruppi ribelli in aree remote e risposte da parte dell’esercito sostenuto dagli alleati russi dell’Africa Corps. La visita di Faustin-Archange Touadéra a Mosca segna in ogni caso un chiaro riavvicinamento tra i due paesi, in un contesto di influenza delle grandi potenze sul continente africano.