Se i prezzi hanno iniziato a riequilibrarsi mercoledì, negli ultimi giorni si è visto un chiaro rimbalzo dei prezzi del mais e della soia alla Borsa di Chicago.
Anche se martedì ha chiuso con un leggerissimo calo (-0,42%), il grano giallo americano è rimasto prossimo ai suoi massimi livelli per quasi un anno.
Sul mercato europeo, il mais ha chiuso martedì a quasi 216 euro la tonnellata, in crescita di oltre il 2% in una settimana e ai massimi da metà ottobre.
Parallelamente alla soia americana, la colza ha continuato a progredire su Euronext, avvicinandosi ai 540 euro la tonnellata: un livello molto alto, favorito dal aumento dei prezzi del petrolioil crollo dell’euro rispetto al dollaro e l’aumento del prezzo dell’olio di palma a causa del calo delle scorte in Asia.
Venerdì, il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) ha rivisto le sue stime produzione di maisa 377,6 milioni di tonnellate (Mt) per il 2024-25, ovvero 7 Mt in meno rispetto a quanto annunciato durante la precedente proiezione di dicembre nel rapporto mensile Wasde (stime della domanda e dell’offerta agricola mondiale).
Anche le stime per la soia statunitense sono state ribassate di 2,58 milioni di tonnellate. La produzione è attualmente stimata in 118,8 Mt.
Offerta globale limitata di mais
“Il mais e la soia (americani) si sono apprezzati a causa del calo inaspettato delle rese (…) e della produzione” dopo una fine del ciclo contrassegnata da un clima secco, secondo Dewey Strickler, di Ag Watch Market Advisors.
“Psicologicamente, vedere le scorte di mais di fine stagione negli Stati Uniti inferiore a 40 milioni di tonnellateè un segnale di tensione, che rafforza i fondi nella loro logica di acquisto a Chicago”, ha osservato Sébastien Poncelet, analista di Argus Media France.
Questa tensione è tanto più visibile in quanto l’offerta mondiale è relativamente limitata al di fuori degli Stati Uniti, dato che i raccolti degli altri grandi esportatori non sono attesi nell’immediato: bisognerà aspettare fino ad aprile per il Mais argentino e fino a luglio per il raccolto brasiliano più importante, quello della safrinha, ha ricordato.
Ma dopo la sorpresa, gli effetti del rapporto Wasde cominciano a svanire. Per Dewey Strickler, il mercato sta cominciando a capire “che le scorte di mais sono ancora ampiamente sufficienti” e che “l’offerta di soia è ancora in eccesso” a livello globale.
Si prevede infatti un aumento della produzione di soia in Brasile. L’istituto pubblico brasiliano Conab prevede una produzione di 166,33 milioni di tonnellate, mentre l’USDA, ancora più ottimista, avanza cifra record di 169 mt.
Per quanto riguarda il commercio, le vendite di mais negli Stati Uniti sono ancora forti e martedì l’USDA ha confermato la vendita di 198.000 tonnellate di soia statunitense per la consegna in Cina nel 2024-2025.
Cautela cinese
Tuttavia, gli analisti americani stimano che gli acquisti da partner commerciali come Cina, Giappone o Corea del Sud dovrebbero diminuire durante la seconda parte della campagna 2024-2025.
Nel suo ultimo rapporto, anche l’USDA “ diminuzione dei dati sulle importazioni cinesi 1 milione di tonnellate per il mais”, ha osservato Damien Vercambre, di Inter-Courtage.
Inoltre, si chiede come interpretare i massicci acquisti di soia americana da parte della Cina negli ultimi mesi: è questo il «segno di una ripresa» dei consumi in Cina, oppure di «cautela in previsione dell’arrivo di Donald Trump» e di un possibile ritorno? Di barriere doganali ?
Per Arlan Suderman, della piattaforma di intermediazione StoneX, l’entità del raccolto di soia previsto in Brasile dovrebbe portare a un calo dei prezzi, con “la conseguenza che la Cina sposterà le sue attività in Brasile, cosa che ha già iniziato a fare”.
Secondo lui, la Cina si sarebbe orientata verso il Forniture brasilianepiù economico degli americani a causa dei tassi di cambio.
“I dazi quindi non contano, almeno fino a quando le scorte del nuovo raccolto brasiliano non saranno esaurite alla fine dell’anno e la Cina dovrà rivolgersi (agli Stati Uniti) per integrare le sue forniture”, ritiene.