Anche la professoressa Amine Benyamina è preoccupata per l’esplosione del consumo di crack. Il medico mette in guardia dall’“immagine epinal” della cocaina vista come stimolante: “Non dureremo a lungo prima di non poter più far fronte ai nostri obblighi”.
Pubblicato il 15/01/2025 12:04
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La cocaina è diventata un “prodotto di consumo comune”preoccupa mercoledì 15 gennaio su franceinfo, il presidente della Federazione francese delle tossicodipendenze con più di un milione di utenti nel 2023 secondo gli ultimi dati. La professoressa Amine Benyamina invita le autorità pubbliche ad affrontare il problema “una politica globale” chi deve “coinvolgere tutti i ministeri interessati”. Si rammarica dell’assenza del Ministro della Salute sull’argomento. “Bisogna puntare ai concessionari, alle reti, ma anche una politica di informazione, prevenzione, riduzione dei rischi”supplica il dottore.
Nel 2023, 1,1 milioni di persone avranno fatto uso di cocaina almeno una volta, secondo uno studio pubblicato mercoledì dall’Osservatorio francese delle droghe e delle tendenze alla dipendenza (OFDT). Il dato è quasi raddoppiato in un anno (600.000 utenti nel 2022). “Ci siamo resi conto dell’importanza della diffusione della cocaina in tutti gli strati sociali”osserva la professoressa Amine Benyamina, anche direttrice del dipartimento di psichiatria e dipendenze dell’ospedale Paul-Brousse di Villejuif (Val-de-Marne). Non c’è più “la droga dei giovani ricchi e potenti”avvisa il medico a cui si riferisce la domanda “estremamente preoccupante”.
Secondo questo rapporto, sempre più lavoratori, come ristoratori o pescatori, consumano questo farmaco dagli effetti stimolanti “Avere”. Presta attenzione a “l’immagine di Epinal”, avverte la professoressa Amine Benyamina, “si dura poco, si finisce molto presto per non riuscire più a far fronte ai propri obblighi familiari e professionali”.
Il presidente della Federazione francese delle tossicodipendenze avverte anche di un’esplosione del consumo di crack, spesso chiamato “la cocaina dei poveri”. IL “i cliché stanno cambiando”, preoccupa la professoressa Amine Benyamina, con “nuovi strati sociali” ora attratto da questo farmaco.