L’annuncio delle dimissioni di Viola Amherd è arrivato a sorpresa. Se è stato elogiato il suo impegno, soprattutto a favore dell’uguaglianza, è stata criticata la sua gestione dell’esercito. Diversi partiti sottolineano che il suo successore dovrà agire all’interno del DDPS, per alcuni “ripulire”, per altri rimettere in carreggiata l’esercito e per altri riarmarlo.
«Fedele ai suoi principi, Viola Amherd ha rappresentato la Svizzera in qualità di presidente della Confederazione con vivo senso di responsabilità», scrive il Centro. Saluta il rigore e la determinazione del suo consigliere federale.
L’organizzazione della conferenza per la pace in Ucraina al Bürgenstock, ma anche il suo impegno per il rafforzamento dell’esercito sono citati tra i successi del Vallese, a capo del dipartimento della difesa.
I Verdi e i Verdi Liberali si sono detti sorpresi dall’annuncio delle sue dimissioni. “Pensavo che avrebbe aspettato almeno fino alla fine dell’Euro femminile quest’estate”, un evento che sta a cuore al ministro, ha dichiarato a Keystone-ATS la vicepresidente di Vert’liberal, Céline Weber.
Anche i Verdi sono sorpresi da queste dimissioni, tre giorni dopo le dure critiche dell’Udc. Sottolineano il suo impegno per l’uguaglianza, in particolare nello sport. È anche grazie alla Amherd se l’esercito ha fatto il suo mea culpa e ha adottato misure contro le molestie e la violenza tra le sue fila, ricorda il vicepresidente del gruppo parlamentare Fabien Fivaz (NE), intervistato da Keystone-ATS .
Recensioni dell’F-35
Viola Amherd è riuscita a convincere la popolazione della necessità di acquistare nuovi aerei da combattimento, sottolinea la PLR. Anche per i Verdi Liberali l’acquisto dell’F-35 rientra tra i successi dei centristi.
Un’opinione che i Verdi e il Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSsA) non condividono. Viola Amherd ha rifiutato al popolo la possibilità di decidere sull’acquisto dell’F35, firmando i contratti prima della presentazione dell’iniziativa popolare della sinistra, nota Fabien Fivaz.
Su X, la GSsA era contenta che “le montagne russe con Viola Amherd” sarebbero presto finite. Oltre al “voto impedito” sull’F-35, il gruppo ha denunciato anche un “folle aumento del bilancio dell’esercito” e una “riconciliazione con la NATO attraverso la porta di servizio”.
DDPS “rotto”
I partiti hanno utilizzato l’annuncio delle dimissioni della signora Amherd per evidenziare la necessità di un’azione all’interno del Dipartimento della Difesa.
“Viola Amherd è stata oggetto di particolare sorveglianza e ha dovuto spesso affrontare attacchi da parte della destra, soprattutto a causa del suo genere”, scrive il PS sulla rete Bluesky.
Il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) si trova quindi oggi “al collasso”, con una dopo l’altra “debacle sugli armamenti”. I socialisti si aspettano quindi che il successore di Valaisanne faccia “pulizia” all’interno del DDPS e metta fine allo “spreco del denaro dei contribuenti”.
I Verdi notano inoltre che la Amherd non ha risolto i problemi lasciati dai suoi predecessori. Molti progetti di acquisizione non vanno avanti o sono soggetti a superamenti del budget.
Priorità all’armamento
Per il PLR la priorità assoluta del successore di Valaisanne deve essere il riarmo dell’esercito, che attualmente non è in grado di difendersi. Per fare ciò è necessaria una tabella di marcia chiara.
Per l’Udc il prossimo ministro della Difesa dovrà rimettere in carreggiata l’esercito. La Svizzera deve ritornare alla neutralità armata e globale che ha preservato il Paese dalle grandi sventure degli ultimi due secoli, ha indicato a Keystone-ATS il presidente del gruppo parlamentare Thomas Aeschi.
Sabato scorso l’UDC aveva chiesto il ritiro della consigliera federale, accusandola di aver fissato priorità sbagliate per l’esercito. A seguito di queste critiche, i Verdi ritengono che ora l’Udc debba assumersi le proprie responsabilità e quindi il capo del Dipartimento della Difesa.