Oggi alle 17:00 – di Tommaso Fourcroy
Stella della serie Erica su TF1, Julie de Bona ha parlato della sua ipersensibilità alla stampa. Essere un’attrice, un lavoro come nessun altro quando sei una HPE.
Nuovo arrivo sul canale TF1, la serie Erica ha offerto agli spettatori un investigatore nuovo di zecca. Si tratta di Erica Faure, autrice di thriller che torna nella sua città natale, conducendo un’indagine sulla morte di un amico d’infanzia. Indagini condotte al fianco di un capitano di polizia con cui diventerà sempre più legata, Patrick Saab… Una fiction ispirata a Fjällbacka, una raccolta di romanzi nata dalla penna della svedese Camilla Läckberg, portata da un cast scelto. Mescolati insieme, incontriamo Grégory Fitoussi, Théo Fernandez, Maud Baecker, Hubert Delattre, Romane Jolly, Gérémy Crédeville e Julie de Bona nel ruolo del titolo. Un’attrice a cui è stata diagnosticata l’HPE, un argomento di cui ha recentemente parlato sulla stampa.
Julie de Bona, la star di Erica, parla del suo essere HPE
Intervistato da 7 giorni televisivi Recentemente, Julie de Bona ha parlato francamente della sua professione di attrice. Senza tabù, è tornata a questi momenti di paura del palcoscenico, poco prima di andare davanti alla telecamera: “Posso ancora sentire il mio cuore battere così forte che i tecnici del suono possono sentirlo.” Il set cinematografico, un luogo però meno suggestivo dei palcoscenici teatrali, come ha poi chiarito: “Prima di salire sul palco, voglio morire. Dico a me stesso: “Ma tu sei completamente pazza, perché sei diventata attrice?” Alla fine inizi e, man mano che hai lavorato, inizia il piacere. Credo che tra gli attori ci siano parecchie persone molto timide, che hanno scelto questa strada per combattere il male con il male”.
Julie de Bona, il gioco per diventare tutt’uno con la tua ipersensibilità
Affrontare le emozioni intense è la sfida per Julie de Bona, a cui è stata diagnosticata l’HPE “alto potenziale emotivo” : “In ogni caso per me era fondamentale trovare un mezzo espressivo per far emergere tutte le mie emozioni. Sono HPE. Quando ero più giovane, ero sopraffatto dai miei sentimenti. La cosa più piccola ha assunto proporzioni enormi nel mio corpo e nel mio cuore. È un potere che ti invade e ti paralizza. Col tempo sono riuscito a domare e comprendere la mia ipersensibilità.