Il PSG ha logicamente dominato l’AS Saint-Etienne (3-1) nonostante un finale incerto a seguito della riduzione del punteggio dei Verdi. Uno sguardo alle prestazioni individuali dei parigini caso per caso.
Donnarumma: Fino al 64° minuto della partita tutto andava perfettamente bene per il portiere parigino. Chiamato subito, è stato impeccabile in ogni presa di palla e ha gestito in modo adeguato ogni minima richiesta avversaria. Anche con i piedi l’italiano è stato corretto, trovando angoli di passaggio molto buoni per ripartire. Poi Donnarumma ha avuto una ricaduta: un muro piazzato in modo strano, un tuffo poco pulito e una palla che gli è passata sotto il braccio e il Saint-Etienne è entrato in partita in un modo poco credibile. Successivamente non è affondato, soprattutto perché è stato poco utilizzato, ma il portiere parigino ama riaccendere in modo evitabile i dibattiti sulla sua affidabilità.
Giudice: Come in ogni partita, ha contribuito molto sulla corsia destra e non ha mai mancato di avanzare, anche nel recupero sull’ultimo contropiede. Il suo apporto offensivo è certo, visto che è stato lui a causare il rigore del 2-0 su un centrale poco spinto, ma neanche lui era al massimo della sua forma, con difficoltà a fare la scelta giusta o ad essere davvero acuto in fase di tiro. superficie. In difesa ha lavorato molto nel finale della partita e ha fatto delle buone risposte.
Beraldo: Il brasiliano era un mancino devoto sull’asse destro e questo non lo ha quasi spaventato. Sempre così preciso tecnicamente, era impeccabile con la palla e non si lasciava mai prendere dal panico sotto pressione, aprendosi verso il lato opposto in modo a volte superbo. Ma era dal registro difensivo che ci si aspettava e nel complesso ha risposto molto bene. Sempre attento, aggressivo di testa, spesso ben piazzato, raramente veniva superato dal diretto avversario. Eppure è lui che ha commesso l’errore sul gol del 2-1, con il suo posizionamento sull’asse destro che forse lo ostacola in questa azione, e questo inevitabilmente offusca la sua ottima partita.
Hernandez: Nessuno se lo aspettava, ma è stato domenica in L1 e non mercoledì nella Coupe de France che il nazionale francese ha firmato il suo primo avvio da titolare dopo un infortunio. Nell’asse sinistro e non di lato, ha avuto un inizio di partita un po’ caotico, con tanto impegno come sempre ma anche tanti piccoli errori. Spesso si riprendeva bene e soffriva meno in seguito, quando Saint-Etienne si ritrovava a giocare lungo, vincendo i suoi duelli con più facilità. Con la palla era piuttosto diligente. Una bella partita di recupero.
Su di esso lo ha sostituito nel finale della partita e l’ecuadoriano ha portato la sua potenza nei duelli e il suo gioco aereo. Con la palla lo abbiamo visto anche fare dei bei passaggi.
Nuno Mendes: Che partita irregolare quella dei portoghesi, che a volte passa da molto buona a molto preoccupante in due azioni consecutive. Il suo inizio di partita, tecnicamente incerto in proporzioni che a volte erano difficili da credere riguardo a lui, ha portato a numerosi errori e Saint-Etienne sembrava addirittura indirizzarlo al press, segno della sua febbre. Per fortuna col tempo ha saputo fare meglio, soprattutto nei duelli, e ha regalato anche due palle gol a Barcola con passaggi profondi superbi. Più offensivo e liberato nella ripresa, ha sfiorato la porta avversaria ma ha realizzato delle risposte importanti in difesa, anche se a volte è stato lui a coprire il fuorigioco in avvio di azione. Una partita nel complesso non proprio rassicurante per quanto riguarda l’impegno del giocatore in vista del futuro mentre sulla stampa si diffondono le sue volontà di partire.
Fabian Ruiz: Riposizionato come sentinella da Luis Enrique, lo spagnolo ha vissuto un difficile adattamento di fronte alla grande partenza dei Verdi, poi si è gradualmente insinuato nel ruolo: una certa presenza davanti alla difesa per proteggerla, tanto gioco in uno tocco di palla per evitare pressioni avversarie e un modo semplice ed efficace di interpretare il proprio ruolo alla fine. Più in alto, nel finale di partita, non è riuscito più degli altri a risolvere il problema di precisione del PSG negli ultimi metri.
Lee Kang-in: Posizionato un gradino più in basso rispetto a mesi fa, ha cercato il suo posto nel titubante avvio di gioco dei suoi, poi gradualmente lo ha trovato e ha firmato un primo tempo francamente coerente: buoni lanci sulla fascia destra, diversi tiri interessanti, precisione tecnica sotto pressione e alcune superbe inversioni di gioco per lanciare offensive. Di fronte a un Saint-Etienne più difensivo nella ripresa e ad eccezione di un bel cross di Ramos, ha invece ritrovato tutti i suoi lati negativi degli ultimi mesi, con un giocatore incapace di fare il gesto giusto quando lo spazio è ridotto.
Mayulu: Centrocampista più offensivo del trio, il giovane parigino ha dato prova di intelligenza e precisione nel primo tempo. Con un numero limitato di tocchi di palla, Mayulu ha avuto un’incredibile precisione e un peso considerevole nel gioco offensivo parigino. Ogni pallone è stato ben sfruttato, ogni movimento giusto, e dai suoi piedi sono arrivate quasi solo cose buone, a parte questo duello contro il portiere gestito un po’ male. Dopo si è visto un po’ meno e si è logorato col tempo, lui che da mesi non era titolare, ma la sua prestazione fa ben sperare per il futuro.
Vitina lo ha sostituito nel finale di partita in un ruolo centrale abbastanza libero. Se ha firmato delle buone direzioni di gioco, il portoghese a volte ha avuto un po’ di difficoltà nel garantire il possesso palla parigino che sa fare così bene.
Dembelé: Solitamente così presente nelle partite del PSG, è stato tuttavia all’improvviso che è apparso in partita firmando il primo gol di una splendida corsa in solitaria. Ha segnato la doppietta sulla scia di un rigore difficile da leggere per il portiere ma poi probabilmente è sembrato un po’ troppo duro per la tripletta fino all’intervallo, sprecando qualche buona occasione. Rifocalizzato nell’intervallo e più collettivo nella ripresa, ha fatto ancora una volta grandi differenze ma non ha ritrovato la precisione a inizio partita per segnare la sua prima tripletta con il PSG. Sarà già molto bella la doppietta, lui che è l’unico marcatore parigino nel 2025 dopo due partite.
Barcola : Rilanciato da titolare, l’esterno sinistro parigino firma ancora una volta una partita senza segnare, l’arbitro gli rifiuta per un mini-fallo questo gol che lui stesso aveva tentato dopo un bel tentativo difensivo iniziale. Da sottolineare anche la sua attività difensiva durante tutta la partita e l’ottima intesa con Mayulu sulla fascia sinistra. Ma il problema della partita di Barcola è venuto dalle sue carenze sotto porta o nel dribbling, come nelle ultime settimane. La fiducia non c’è e questo risulta evidente quando si avvicina al gol. Ma almeno ha ritrovato le gambe.
Zaire-Emery lo ha sostituito e ha fatto un ingresso pieno di energia, con un impatto nei duelli che ha fatto subito bene al centro.
G. Ramos: Il centravanti portoghese è finalmente partito titolare e… questa domenica è mancato davvero tanto. Atteso per la sua capacità di segnare, ha fallito in questo ruolo con diverse occasioni che un attaccante del suo calibro dovrebbe trasformare. Nel complesso la sua presenza in area è stata deludente e anche i suoi movimenti non sono stati molto rilevanti, comunque non collegati a quelli dei suoi compagni. Nel primo tempo però ha avuto delle fasi di gioco interessanti, riuscendo a rendersi utile per le combinazioni.
Dotato lo ha sostituito nel finale di gara e si è posizionato sulla fascia sinistra, anche se ha goduto di grande libertà complessiva. Il giovane parigino ha messo tutta la sua forza in attacco ma c’è stata una notevole perdita. Il suo superbo passaggio a Dembélé meritava un destino migliore di un tiro sbagliato.