Secondo il centro di comando tedesco per le emergenze marittime, l’operazione di rimorchio iniziata nella notte era ancora in corso sabato mattina.
Il convoglio si sta “muovendo lentamente verso est”, ad una velocità di circa 1-2 nodi, ovvero 2,5 km/h, in una zona battuta da venti tra 6 e 7 Beaufort e onde alte 2,5 metri, precisano le autorità marittime.
Mira a una nuova posizione a nord-est di Capo Arkona, situata sull’isola di Rügen. “Una volta raggiunta la posizione, è prevista una fase di vento forte durante la giornata.”
Vecchia barca
Venerdì sera, in reazione a questo incidente, il ministro degli Esteri Annalena Baerbock ha accusato la Russia di “mettere in pericolo” la sicurezza europea “non solo con la sua guerra di aggressione contro l’Ucraina […] ma anche con petroliere fatiscenti”.
Secondo Greenpeace, la Eventin, destinata a Port Said in Egitto, era già stata identificata per il trasporto di petrolio “particolarmente pericoloso” e per i suoi “difetti tecnici”.
Appare nella lista della ONG delle 192 “petroliere più pericolose”.
“Le navi della flotta fantasma russa minacciano ogni giorno le coste del Mar Baltico”, ha affermato Thilo Maack, biologo marino di Greenpeace citato da questa organizzazione.
“Utilizzando in modo nefasto una flotta di petroliere arrugginite, (Vladimir) Putin non solo elude le sanzioni, ma accetta anche il fatto che il turismo sul Mar Baltico verrà chiuso” in caso di disastro ecologico, aveva accusato il ministro tedesco nella sua comunicato stampa.
Esperti di elicotteri
La petroliera è in difficoltà a causa di un guasto al motore conseguente ad un’interruzione di corrente nella notte tra giovedì e venerdì.
La nave lunga 274 metri, battente bandiera panamense, è andata alla deriva per un certo periodo “a bassa velocità, incapace di manovrare, nelle acque costiere del Mar Baltico”; ha detto il comando marittimo tedesco.
Per facilitare il traino, un elicottero della polizia tedesca ha caricato a bordo della Eventin quattro esperti che hanno portato anche radio e torce elettriche ai 24 membri dell’equipaggio “perché la nave rimane senza elettricità”.
I quattro esperti hanno trascorso circa tre ore a bordo della nave prima di essere riportati a riva.
Quasi 80 navi già sanzionate
Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, il numero di petroliere con proprietà poco chiare o senza un’adeguata assicurazione è aumentato, consentendo alla Russia di costruire una flotta clandestina per esportare il proprio petrolio nonostante le sanzioni.
Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno annunciato venerdì nuove sanzioni contro il settore energetico russo, che colpiscono in particolare quasi 200 petroliere e navi cisterna GNL che operano dalla Russia e presentate come parte di questa “flotta fantasma”.
L’UE ha già sanzionato quasi 80 navi. Dopo i danni subiti da due petroliere, vittime del naufragio di metà dicembre tra la Russia e la Crimea, Mosca si trova a fronteggiare un massiccio inquinamento petrolifero anche nel Mar Nero.