arbitro di calcio in Vandea, si arrende

arbitro di calcio in Vandea, si arrende
arbitro di calcio in Vandea, si arrende
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Par

Sebastien Bethune

Pubblicato il

11 gennaio 2025 alle 10:00

Stabilito in Vandea dal 2010, Zelkif Simsek36 anni, è un arbitro a Sables-d’Olonne.

Ogni fine settimana, per circa cinque anni, vaga per gli stadi della Vandea come arbitro laterale o centrale.

Occupa questo ruolo, entrambi ingrati, ma così importanti per lo svolgimento di una partita di calcio… Perché è diventato arbitro? Com’è essere un arbitro in Vandea? Ha risposto alle domande di Diario di sabbia.

Da quanto tempo sei arbitro e a che livello?

Ho completato la formazione arbitrale iniziale all’inizio del 2020. A causa del Covid, la mia prima vera stagione arbitrale è nel 2021-2022. Ho superato l’esame di Lega, quindi da questa stagione arbitro a livello regionale. Veniamo regolarmente osservati e valutati per salire di livello. Per il momento arbitro in R3, ma potrei salire in Regionale 1.

Perché sei diventato arbitro?

Vengo da una famiglia di calciatori. Sono di origine turca e lì il calcio è una religione. Avevo un abbonamento al Parco dei Principi quando vivevo nella regione parigina. Naturalmente mi piace giocare a calcio. Giocavo con svago allo Château-d’Olonne, ma purtroppo devo ammettere che non sono il massimo, quindi ho voluto provare ad arbitrare, per curiosità, e mi è piaciuto subito. Scambio umano, semplicemente mi piace parlare con le persone. Lavoro nella sicurezza da circa dieci anni e ho prestato servizio per cinque anni nella riserva nazionale della gendarmeria e questo mi è sempre stato legato al rispetto delle regole e al buon spirito e lo trasposto ovunque io sia stato. Credo che istintivamente volessi trasporre tutto questo nel calcio e non potevo che diventare arbitro!

Qual è secondo te il ruolo dell’arbitro? Che tipo di arbitro sei?

Il ruolo dell’arbitro è quello di proteggere i giocatori e garantire che la partita vada bene, nel rispetto delle regole del calcio. Penso di essere un arbitro giusto. Sanziono relativamente poco, ho una media carte bassa. E già, in gendarmeria, verbalizzavo poco. Secondo me siamo lì per divertirci. La gente un po’ se ne dimentica, ma noi arbitri amiamo il calcio, ci piace vedere la palla rotolare. Per me l’incontro ideale è quello in cui nessuno mi vede.

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Com’è essere un arbitro in Vandea?

Per quanto mi riguarda, ho arbitrato quasi ovunque in Vandea. Sinceramente nel 99% dei casi sono sempre stato accolto molto bene, prima, durante e dopo le partite. Farsi ingannare dal pubblico è anche folklore calcistico. Come arbitro, non lo sentiamo. Prima e dopo la partita la gente sorride con te, anche in trasferta. A volte, quando lascio le partite, discuto con i tifosi di una situazione in cui non erano d’accordo. Al nostro livello possiamo permettercelo. Lunedì assumeremo tutti, quindi siamo lontani dal calcio professionistico.

Ambizioni future?

Fisicamente mi sento molto bene, cercherò di andare oltre nei regionali. Purtroppo non potrò arbitrare in Nazionale, ho 36 anni, bisogna avere 30 anni per fare l’esame Federale, quindi andrò dove posso.

Qualche rimpianto per aver iniziato ad arbitrare a 32 anni?

Penso che avrei potuto andare più in alto, ma non ho rimpianti specifici. Poi, se dovessi rifarlo, inizierei prima!

Un ricordo memorabile positivo e negativo?

Alla fine della scorsa stagione stavo arbitrando un derby della Vandea e alla fine della partita i tifosi entravano in campo per attaccare i giocatori. In nessun momento mi sono sentito in pericolo. A volte, le emozioni mescolate alla passione possono scatenare reazioni del tutto irresponsabili. D’altronde potrei raccontarvi ogni fine settimana aneddoti positivi! A volte, con i giocatori, dopo la partita, ci rilassiamo molto bene. Va bene, quando li arbitro nuovamente, c’è un buon clima.

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