La stanza accanto / Pedro Almodovar / 1 ora e 50.
La morte è al centro del nuovo film di Pedro Almodóvar, La stanza accantomentre ha messo in pari anche il suo cinema con la recente scomparsa di una delle sue attrici preferite, Marisa Paredes (Tacchi a spillo, Il Fiore del mio segreto, Tutto su mia madre…). Leone d’Oro all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, La stanza accanto è suo film in anteprima girato negli Stati Uniti, con due star, Julianne Moore (Ingrid) e Tilda Swinton (Martha).
Questi due amici d’infanzia che si erano persi di vista si ritrovano in circostanze particolari: il secondo ha il cancro. Penultimo lungometraggio di Almodóvar, Dolore e gloria (2019), parlava anche di riunioni e di ritorno al passato – il che non è proprio una coincidenza: il regista della Movida ha ormai 75 anni…
Si potrebbe crederlo La stanza accanto è più drammatico. Non è la parola giusta, anche se il cancro di Martha risulta essere incurabile. Senza dubbio perché Martha, determinata a porre fine alla sua vita con il sostegno di Ingrid, ha escogitato un genio messa in scena del suo suicidio, in una splendida casa.
Ambivalenza
Anche perché l’immagine stessa del film, luminosa, esaltata da un influsso di colori sempre prediletto dal cineasta, non ha nulla di crepuscolare. Era il grande scommessa del film. Come possiamo evitare il morboso con un tema del genere? Senza imbrogliare. Senza mentire, ad esempio, sulla dura prova che rappresenta per Ingrid accompagnare Martha verso la sua meta. Tanto più che alla responsabilità penale della mancata assistenza a una persona in pericolo si aggiunge il carico emotivo.
L’ambivalenza di La stanza accanto passa anche attraverso il non detto e attraverso la presenza di altre opere. Questo è un estratto da Spose pazze (1925) che Martha e Ingrid guardano, dove Buster Keaton evita di far cadere i sassi, burlesque e pericolo di morte convivono. Oppure un’evocazione due volte della fine di Gente di Dublinoquando la neve si diffonde “debolmente su tutto l’universo come alla venuta dell’ultima ora su tutti i vivi e i morti”. Nevica dolcemente sul cinema di Almodóvar.
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