Due donne, un tempo amiche, si sono perse di vista. Le loro strade si separarono. Non la loro amicizia che ha resistito al passare del tempo. Già giornalista nella stessa redazione, Martha (Tilda Swinton) è diventata una grande reporter di guerra, Ingrid (Julianne Moore), una scrittrice di successo.
Gli anni sono passati e le occasioni della vita porteranno al loro ricongiungimento. Ingrid scopre che Martha è malata terminale di cancro cervicale. Martha ha deciso di abbreviare la sua sofferenza e chiede a Ingrid di accompagnarla nei suoi ultimi istanti. Insieme, con la complicità di Damian (John Turturro), che era l’amante di entrambi, non affronteranno la morte ma cammineranno verso di essa, dolcemente.
Un cinema che si libera da dogmi e credenze
Se il soggetto del film può sembrare morboso a prima vista, il cinema di Almodovar illumina anche i momenti più bui della vita. Si respira un vento di libertà che nemmeno le leggi più assurde riescono a contenere. La parola eutanasia non verrà mai pronunciata, ma di questo si tratta, di questa possibilità per chi lo desidera, di fare il grande passo, di essere vivi fino alla fine della vita.
