Il figlio della coppia vittima, Nicolas Bodenhorst, ha lanciato un appello sui social network, scrivendo: “questo lunedì, 6 gennaio, i miei genitori hanno vissuto un drammatico incidente. L’incendio ha devastato la casa dei miei genitori, perdendo tutto ciò che avevano: vestiti, documenti importanti, foto, e vi lascio immaginare il resto. I tuoi messaggi, il tuo supporto e il tuo aiuto saranno i benvenuti.
E gli aiuti sono arrivati rapidamente, con il figlio che ha postato un secondo messaggio: “molte grazie per il vostro supporto! Desideriamo esprimere la nostra gratitudine per il prezioso aiuto che ci avete già dato. Attualmente abbiamo bisogno di abbigliamento da uomo taglia XL (pantaloni 44/46), scarpe 44-45 e abbigliamento da donna taglia XL (pantaloni 44/46), scarpe 39-40 e anche di cibo per aiutarci a superare questo momento difficile. Puoi portare tutto questo ad Hannut contattandomi tramite Messenger. Per mio fratello, vestiti L, pantaloni L e scarpe numero 43. Anche gli inquilini dei miei genitori hanno perso tutto. Non esitate a contattarli per aiutarli. Se desideri sostenerci ulteriormente, le donazioni sono benvenute sul seguente conto. : BE37 0018 6309 1528. Comunicazione: soccorso antincendio. Grazie mille per la vostra generosità e solidarietà”.
La vicina inquilina, invece, vuole mantenere la speranza fino alla fine per quanto riguarda i suoi animali. “Sono l’occupante dell’altro appartamento esploso a Jandrain. Dato che era sopra il garage, quindi per quanto riguarda l’esplosione, ho pochissime speranze… Ma sto comunque facendo questa pubblicazione nel caso in cui uno dei miei bambini sia sopravvissuto, il che è improbabile, te lo concedo. Sono tutti dotati di chip e i miei dati sono sul loro chip.
Questi quattro animali mancano quindi in questo appartamento. Questi sono due cani e due gatti. «L’appartamento è al primo piano e non c’era nessuna porta di uscita. Il pavimento sarebbe crollato direttamente… Quindi ho pochissime speranze. In ogni caso spero di ritrovare i loro corpi per dare loro una degna sepoltura”.
Quest’altra vittima di una terza casa non sa più a chi rivolgersi di fronte a questa tragedia, come indica sui social network. “Non so più dove sono. Ho degli amici che si stanno mobilitando, devo chiamare le assicurazioni, vedere il luogo della tragedia, annunciare tutto questo a mia figlia di tre anni e mezzo. Per il momento ha dei vestiti perché gli amici si sono mobilitati per lei. Per quanto mi riguarda è sospeso ma so che i miei cari lo troveranno presto. Ho fatto una lista per una borsa da toilette di emergenza. vedi dove alloggiare…”