Meta, la società madre di Facebook e Instagram, sta terminando il suo programma di verifica dei fatti negli Stati Uniti. Questo cambiamento, presentato come un gesto a favore della “libertà di espressione”, segna un punto di svolta nella politica di moderazione dei contenuti ed è accompagnato da misure volte a rafforzare i legami con i conservatori americani.
Meta, la multinazionale proprietaria di Facebook, Instagram, WhatsApp, terminerà il suo programma di fact-checking negli Stati Uniti. Questa decisione annunciata martedì 7 gennaio 2024 dal suo fondatore e capo Mark Zuckerberg rappresenta una grave battuta d’arresto nella sua politica di moderazione dei contenuti. “Elimineremo i fact-checker e li sostituiremo con note comunitarie, simili a X (ex Twitter), a partire dagli Stati Uniti”ha detto Mark Zuckerberg in un messaggio sui social network. Secondo il signor Zuckerberg, “i revisori dei conti sono stati troppo orientati politicamente e hanno fatto di più per ridurre la fiducia che per migliorarla, in particolare negli Stati Uniti”.
Piacere a Musk e Trump
L’annuncio di Meta arriva mentre i repubblicani e il proprietario del social network rivale X, Elon Musk, si sono ripetutamente lamentati dei programmi di controllo dei fatti, che paragonano alla censura. “Le recenti elezioni sembrano essere un punto di svolta culturale, che ancora una volta dà priorità alla libertà di espressione”.stimato il boss di Meta. Allo stesso tempo, il gruppo dovrebbe rivedere e “semplificare” le sue regole relative ai contenuti su tutte le sue piattaforme e “porre fine a una serie di limiti su argomenti, come l’immigrazione e il genere, che non fanno più parte del discorso mainstream”.
L’annuncio arriva nel momento in cui Zuckerberg ha intensificato i suoi gesti nei confronti del presidente eletto Donald Trump, in particolare attraverso una donazione di un milione di dollari per il fondo che finanzia le cerimonie di inaugurazione del mandato, previste per il 20 gennaio. Il candidato repubblicano si era dimostrato particolarmente critico nei confronti Meta e il suo capo negli ultimi anni accusano l’azienda di parzialità e sostengono discorsi progressisti. Donald Trump è stato sospeso da Facebook dopo l’attacco al Campidoglio del 6 gennaio 2021, ma il suo account è stato riattivato all’inizio del 2023.
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