Quando Donald Trump disse che Wayne Gretzky sarebbe dovuto diventare primo ministro del Canada, un analista politico disse che si trattava di puro Trump.
Per il presidente degli Stati Uniti, scrive l’analista, l’unico talento che una persona deve avere per guidare un Paese è quello di essere una celebrità.
Il muschio è una stella? Può controllare le finanze del paese!
Gretzky è una stella? Può guidare il Canada!
Cos’altro potresti aspettarti da un uomo che è diventato presidente della più grande potenza mondiale solo perché ha condotto un reality show?
UN PRIMO RUOLO
In effetti, “Gretzky per il Primo Ministro del Canada”, è puro Trump.
La politica è considerata una grande Grande Fratello per ex star in pensione.
Quando sarà Mick Jagger al numero 10 di Downing Street?
O Gérard Depardieu all’Eliseo?
Detto questo c’è da ridere… Non è quello che abbiamo fatto in Canada?
Abbiamo eletto Justin Trudeau solo perché era il figlio di qualcun altro.
Se il suo nome fosse stato Justin Tremblay, non avrebbe avuto alcuna possibilità.
Quel ragazzo aveva la stessa esperienza nel guidare un paese quanto me nell’allenare la squadra canadese di bob ai prossimi Giochi invernali di Milano.
Mi direte che Zelenskyj è diventato presidente dell’Ucraina solo perché ha interpretato… il presidente dell’Ucraina in TV!
Il che non gli impedisce di essere un ottimo signore della guerra.
Effettivamente…
Ma Zelenskyj è Zelenskyj e Trudeau è Trudeau.
Hai visto Zelenskyj vestito da capo Zulu quando ha visitato l’Africa meridionale?
O orgoglioso di essere fotografato con indosso i calzini di Star Wars al G20?
Fin dall’inizio sapevamo che Justin Trudeau non era altro che un attore fallito in cerca di un ruolo.
Che hanno approfittato della disfatta del PLC per ritrovarsi, finalmente, sotto i riflettori.
Ben Mulroney almeno ha avuto il merito di conoscere i suoi punti di forza e di debolezza e di sapere di essere più al suo posto al timone Idolo canadese che alla guida del paese.
Non Giustino.
È diventato Primo Ministro in base al suo cognome, punto.
IL JOKER
Nella serie televisiva italiana 1992, ci viene raccontato come l’ex cantante e magnate dei media Silvio Berlusconi sia diventato presidente della Repubblica Italiana.
È stato letteralmente scelto da una società di marketing incaricata da potenti uomini d’affari di trovare un uomo, chiunque, capace di difendere i propri interessi ai massimi livelli del paese.
È stato “lanciato”. Mentre “lanciamo” l’attore che interpreterà il Joker.
Avevamo bisogno di un volto, di una mascotte, di un portabandiera. Abbiamo presentato una serie di nomi in un sondaggio. E Berlusconi è uscito allo scoperto.
Quindi l’abbiamo venduto come vendiamo i cereali.
Questo è quello che è successo con Justin.
Il PLC era in ginocchio dopo le apparizioni catastrofiche di Stéphane Dion e Michael Ignatieff.
Avevamo bisogno di una figura conosciuta. Un bel viso.
E abbiamo visto Justin tenere un bellissimo discorso al funerale di suo padre.
Bingo.
Potrebbe essere stato Wayne Gretzky.
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