nessuna richiesta di omicidio, l’uomo alla fine sarà processato per incitamento alla violenza

nessuna richiesta di omicidio, l’uomo alla fine sarà processato per incitamento alla violenza
nessuna richiesta di omicidio, l’uomo alla fine sarà processato per incitamento alla violenza
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L’influencer algerino arrestato in seguito a un video pubblicato sui social network che incitava ad attaccare un oppositore del regime algerino sarà processato a febbraio davanti al tribunale penale di Montpellier. L’indagine ha rivelato che non si trattava di omicidio ma di “infliggere una correzione” all’avversario politico.

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«Uccidilo, lascialo soffrire », così è stato interpretato il messaggio di un influencer di origine algerina, residente a Montpellier. Aveva arringato i suoi connazionali in un video pubblicato sul social network X contro un giovane che manifestava il 1° gennaio contro il regime algerino.

Il prefetto dell’Hérault e il sindaco di Montpellier, Michaël Delafosse, hanno intrapreso un’azione legale sabato scorso, 4 gennaio, spiegando sullo stesso social network: ll’incitamento all’odio è un reato, in quanto tale, questo video lo è senza dubbio, sto facendo una denuncia ai sensi dell’articolo 40 del Codice Penale all’autorità giudiziaria di Montpellier.

L’accusa ha indicato di sì “Abbiamo immediatamente rinviato alla stazione di polizia di Montpellier un’indagine sull’accusa di provocazione pubblica e diretta e nessun seguito per commettere un crimine.”

L’uomo conosciuto sui social come “Ami Boualem” è stato arrestato domenica 5 gennaio. “Si tratta di un cittadino algerino, 59 anni, residente legalmente sul suolo francese”aggiunge la Procura di Montepllier in un comunicato inviato a France 3 Occitanie.

“Quest’ultimo, sfavorevolmente noto per diversi reati commessi fino al 2010, aveva un account TikTok seguito da 168.000 persone. Lì aveva pubblicato diverse decine di video che avevano raccolto circa un milione di “mi piace”. Aveva anche un canale YouTube”, precisa il pubblico ministero.

Le traduzioni effettuate da due interpreti esperti presso la Corte d’appello di Montpellier stabiliscono che le parole “ ucciderlo » non sono state in definitiva pronunciate nel video denunciato, ha precisato martedì 7 gennaio la Procura di Montpellier in un comunicato stampa. Il video non contiene un appello a uccidere una persona chiamata “Cohen”.

L’uomo ha invece chiesto di dare una severa rettifica, per colpire un uomo che pare risiedesse in Algeria.

L’interessato ha ammesso i fatti precisando di essere sotto l’effetto di una terapia farmacologica sostitutiva.

Parquet di Montpellier

Comunicato

È stato presentato martedì 7 gennaio alla Procura nell’ambito di una procedura di comparizione differita in attesa delle conclusioni di una perizia psichiatrica che sarà effettuata a breve.

Sarà giudicato il 24 febbraio 2025 alle 14:00

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