È morto martedì all’età di 96 anni il fondatore ed ex presidente del Fronte Nazionale. Ripercorriamo per immagini i momenti salienti della vita politica di questa figura dell’estrema destra francese.
Una pagina sta voltando per l’estrema destra francese. Jean-Marie Le Pen, fondatore e presidente del Fronte Nazionale per quasi quarant’anni, è morto martedì 7 gennaio all’età di 96 anni. Era ricoverato in ospedale dal 12 giugno, a causa di “complicanze” di influenza accompagnate da una “pericolosa complicanza polmonare”.
Chi era questo personaggio politico francese, volto dell’estrema destra fin dagli anni Cinquanta? Uno sguardo al viaggio di Jean-Marie Le Pen, dalla sua elezione all’Assemblea nazionale alla sua estromissione dal suo stesso partito nel 2015.
Proveniente dai movimenti poujadisti, Jean-Marie Le Pen entrò all’Assemblea nazionale all’età di 27 anni, nel 1956. Era allora uno dei deputati più giovani di Francia. Poco dopo, il prescelto, già partito per l’Indocina, si offrì volontario in Algeria. Accusato di tortura, ne giustificherà poi l’uso durante la guerra, rifiutando categoricamente di essere considerato un torturatore.
Jean-Marie Le Pen resta deputato fino al 1962. Dieci anni dopo, nel 1972, assume la guida del partito Fronte Nazionale, appena creato dal movimento nazionalista Nuovo Ordine. L’ex deputato si candidò per la prima volta alle elezioni presidenziali nel 1974: ottenne solo lo 0,75% dei voti.
La situazione cambiò nel corso degli anni ’80. Nelle elezioni legislative del 1986, il Fronte Nazionale riuscì a collocare non meno di 35 deputati nell’Assemblea Nazionale. Jean-Marie Le Pen, allora 58 anni, era uno di loro.
Negli anni successivi l’uomo di estrema destra suscitò più volte polemiche, a causa di dichiarazioni particolarmente provocatorie. “Non dico che le camere a gas non esistessero (…) ma credo che sia un dettaglio della storia della Seconda Guerra Mondiale”, dichiarò il 13 settembre 1987, sul set di Grand-Jury RTL-Il mondo. Nello stesso anno descrisse i pazienti affetti da AIDS come“tu lebbroso”. Senza contare l’espressione “Sig. Crematorio Durafour”pronunciato l’anno successivo.
Nonostante gli scandali, Jean-Marie Le Pen resta alla guida del Fronte Nazionale. Si candidò alle elezioni presidenziali del 1988 e del 1995, dove raggiunse il quarto posto al primo turno. Sette anni dopo, il presidente del partito di estrema destra sorprese tutti, arrivando secondo alle elezioni presidenziali del 2002. Al primo turno ha ottenuto il 17% dei voti, subito dietro a Jacques Chirac e al suo 20%.
Dopo quest’onda d’urto, il fondatore del Fronte Nazionale cadde al quarto posto nelle elezioni presidenziali del 2007, con il 10,44% dei voti. A poco a poco, ha ceduto le redini del suo partito. Nel 2011, sua figlia, Marine Le Pen, è stata eletta presidente del Fronte Nazionale.
Dopo ripetuti commenti sulle camere a gas, Jean-Marie Le Pen è stato finalmente escluso dal partito di estrema destra nel 2015. Il Fronte Nazionale gli ha anche tolto la carica di presidente onorario nel marzo 2018, separandolo così da uno dei suoi fondatori.