La rossa può smettere di correre, Jean-Marie Le Pen è morto. A 96 anni, il fondatore del Fronte Nazionale porta con sé una vita di polemiche in un contesto di razzismo, antisemitismo, negazione dell’Olocausto e omofobia, che gli sono valsi numerosi incarichi legali. Era noto per le sue battute finali e le sue battute borderline o off-limits. Ecco il meglio del peggio dell’uomo che è stato la figura emblematica dell’estrema destra in Francia.
La storia del “dettaglio”
La peggiore – e la più famosa – delle frasi scioccanti di Jean-Marie le Pen è senza dubbio quella in cui descrive le camere a gas come un “dettaglio della Storia della Seconda Guerra Mondiale”.
Pronunciata per la prima volta nel 1987 durante un’intervista su TF1, questa uscita gli è valsa una multa di 1,2 milioni di franchi per aver banalizzato un crimine contro l’umanità. Ha ribadito questa frase nel 1997, in Germania, nel 2009 su una rivista e nel 2015 su BFMTV.
La storia della “rossa”
“Ti farò scappare, vedrai, quella rossa laggiù!” Eh? Frocio! », Ha lanciato il fondatore del FN il 30 maggio 1997 durante una visita a Mantes-la-Jolie a sostegno di sua figlia, Marie-Caroline, candidata alle elezioni legislative a Yvelines.
Poco prima, ha aggredito fisicamente il sindaco di Mantes-la-Ville, Annette Peulvast-Bergeal, alla quale verranno prescritti tre giorni di ITT. Per questo attentato l’ex leader del FN sarà condannato a tre mesi di carcere e un anno di ineleggibilità.
La storia delle “mucche”
In un documentario a lui dedicato dal canale Public Senate trasmesso nell’aprile 2010, Jean-Marie le Pen ha raccontato ad un giornalista del VSD venuto a intervistarlo a colazione che aveva “comprato una casa di campagna per permettere ai (suoi) figli che vivevano nella 15° arrondissement per vedere le mucche, invece degli arabi.” Sebbene questa piccola frase razzista abbia suscitato molto rumore nei media all’epoca, non è stata seguita da alcun procedimento giudiziario.
La storia del “Durafour”.
Un anno dopo la polemica sul “dettaglio”, Jean-Marie le Pen si tuffò nuovamente in un discorso alla scuola estiva del FN nel 1988. Questa volta attaccò l’allora ministro della Funzione pubblica, Michel Durafour. “Sig. Crematorio Durafour, grazie per questa confessione”, ha detto davanti a un pubblico applaudito.
Il suo più che dubbio gioco di parole è valso a Jean-Marie le Pen una multa di 100.000 franchi in appello nel 1993.
La storia della “disuguaglianza razziale”
È stato ancora una volta durante una scuola estiva del FN che l’ex leader dell’estrema destra si è lasciato andare. Era il 1996, a La Grande-Motte, quando Jean-Marie le Pen disse al suo pubblico: “Sì, credo nella disuguaglianza razziale, sì, certo, è ovvio”, disse. Per giustificarsi aggiunge che “tutta la Storia dimostra che non hanno la stessa capacità, né lo stesso livello di evoluzione”.
Nel 2015, su France Info, si sorprese di essere stato criticato per questa frase: “sì, ho detto che i neri corrono più veloci dei bianchi e nuotano molto più lentamente […] C’è una piccola differenza, vero? Che cosa c’è di scandaloso nel riconoscere questo? “.
La storia degli “Uccelli”
Nel 2012, durante la conferenza sul ritorno a scuola del FN, Jean-Marie le Pen ha cambiato obiettivo. Questa volta ha attaccato i “Rom dell’Europa dell’Est” che, secondo lui, “non hanno mai voluto integrarsi nelle società europee”. Con un sorriso sulle labbra, ha detto che i rom “sono come gli uccelli, volano con naturalezza”.
La storia del “sale nella minestra”
Nel 2016, il fondatore del FN ha partecipato a una diretta Facebook di Le Figaro quando uno dei giornalisti gli ha rivolto la domanda di un ascoltatore che si chiedeva perché il FN fosse così concentrato sugli omosessuali. “Gli omosessuali sono come il sale nella zuppa. Se non ce n’è affatto, è un po’ insipido, ma se ce n’è troppo, è imbevibile”, ha risposto ridendo.
Per questa frase – e per un’altra che traccia il parallelo tra pedofilia e omosessualità – è stato processato e condannato, nel 2018, a una multa di 800 euro. In appello, nel 2019, la sua condanna è stata rivista al rialzo con due condanne a trenta giorni di multa da 40 euro, fatta eccezione per la vicenda “sale nella minestra”, per la quale è stato assolto.
La storia di “e tua sorella”
Morto il 17 febbraio 2007, Maurice Papon, ex funzionario di Vichy condannato per la deportazione degli ebrei durante la seconda guerra mondiale, sarà sepolto quattro giorni dopo. Il giorno prima, un giornalista aveva chiesto a Jean-Marie le Pen: “Domani andrai al funerale di Maurice Papon?” “. Furioso, l’ex presidente del FN ribatté: “E tua sorella ci va? “.
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E quando il giornalista ribadisce la sua domanda, Jean-Marie le Pen continua: “Maurice Papon era un alto funzionario gollista, vi ricordo, e io non ero di questa parrocchia”.