“Aiuto Jeanne”, “Ti faccio correre rossa”… Queste le sequenze scioccanti che hanno segnato i francesi

“Aiuto Jeanne”, “Ti faccio correre rossa”… Queste le sequenze scioccanti che hanno segnato i francesi
“Aiuto Jeanne”, “Ti faccio correre rossa”… Queste le sequenze scioccanti che hanno segnato i francesi
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l’essenziale
Jean-Marie Le Pen è morto questo martedì 7 gennaio all’età di 96 anni. Uno sguardo ai momenti chiave della sua carriera politica nei media.

Jean-Marie Le Pen è morto all’età di 96 anni, se è stato “una figura della vita politica francese”, come elogia François Bayrou su X, è anche grazie ai suoi errori mediatici, che gli sono valsi nientemeno che 30 condanne per “commenti razzisti”, “banalizzazione di crimini contro l’umanità”, “insulto pubblico”, “reato di provocazione alla discriminazione razziale”, “commenti omofobici e violenza contro chiunque depositario dell’ordine pubblico”, commessi dall’uomo stesso conosciuto. Uno sguardo ad alcune provocazioni del fondatore del Fronte Nazionale.

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Le camere a gas, un “dettaglio di storia”

Nel 1987, Jean-Marie Le Pen, allora presidente del Fronte Nazionale (FN), fu invitato a RTL. Interrogato sulle tesi negazioniste afferma: “Sono appassionato della storia della Seconda Guerra Mondiale. Mi pongo un certo numero di domande. Non dico che le camere a gas non esistessero. Non sono riuscito a vederlo da solo. Non ho studiato la questione nello specifico, ma penso che sia un dettaglio della storia della Seconda Guerra Mondiale. Parole da lui ribadite più volte che portarono alla sua esclusione dal partito nel 2015.

“Sig. Crematorio Durafour”

Appena un anno dopo, Jean-Marie Le Pen rimase scioccato tentando uno scherzo sull’allora ministro della Funzione pubblica, Michel Durafour, che avrebbe nominato, davanti ai sostenitori del FN riuniti in una scuola estiva. Crematorio del signor Durafour”. “Sig. Durafour e il Mulino, oscuro ministro dell’apertura, in cui è subito scomparso, hanno dichiarato: “dobbiamo allearci nelle elezioni comunali, anche con il partito comunista perché il partito comunista perde forza mentre l’estrema destra continua a guadagnare di più”. Signor crematorio Durafour, grazie per questa confessione”, ha dichiarato. Per questo verrà multato di 1.500 euro.

“Ti farò scappare!”

Questo è forse il video più famoso di Jean-Marie Le Pen. Nel 1997, in visita a Mantes-la-Jolie per sostenere la figlia Marie-Caroline, allora candidata alle elezioni legislative, il presidente del FN fu attaccato dagli oppositori che scandivano “Le Pen, fascista”. Molto rapidamente, il tono si alza e lo scambio si trasforma in una rissa. Jean-Marie Le Pen attacca anche fisicamente la candidata socialista locale, Annette Peulvast-Bergeal, inchiodandola violentemente al muro. Pochi istanti dopo, si rivolge a uno dei manifestanti, gridando: “Ti faccio scappare, vedrai, rossa!” Un episodio teso di cui riderà nel corso della giornata, affermando, scoppiando in una risata, che tutto questo lo “ringiovanisce”.

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“E tua sorella?”

Con un senso di risposta tutto suo, Jean-Marie Le Pen ha risposto a un giornalista che gli chiedeva se intendeva andare al funerale di Maurice Papon, un ex alto funzionario condannato per complicità in crimini contro l’umanità. “E tua sorella ci va?” ribatté il fondatore del Fronte Nazionale. Una risposta, a dir poco sorprendente, che non ha destabilizzato il giornalista tornato alla carica. “Maurice Papon era un alto funzionario gollista, vi ricordo, e non ero di questa parrocchia, andate a chiedere ai deputati dell’UMP che lo conoscevano bene, cosa intendono fare”, ha finito per spiegare Jean-Marie a Le Pen.

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Scambio vivace con Daniel Cohn-Bendit al Parlamento europeo

Un’altra sequenza memorabile di Jean-Marie Le Pen: la sua scaramuccia con l’eurodeputato ambientalista Daniel Cohn-Bendit nel 2011, al Parlamento europeo. Riguardo all’attentato perpetrato da un simpatizzante di estrema destra in Norvegia, Daniel Cohn Bendit condanna le parole di Jean-Marie Le Pen per il quale “l’ingenuità del governo norvegese è più grave degli attentati che hanno colpito il Paese” e parla di 77 morti. “L’onorevole Le Pen è una vergogna per questo Parlamento”, dice ai colleghi europei, ai quali il principale interessato non tarderà a rispondere, non potendo sopportare di essere “implicato dal pedofilo Cohn-Bendit”.

“La prossima volta ne faremo un lotto.”

Passano gli anni ma Jean-Marie Le Pen non rinuncia alle provocazioni. Nel 2014, ha ricordato in un video che “Mr. Noah si era impegnato a non cantare più se il FN fosse arrivato primo alle elezioni”, al che il suo assistente aggiunse: “Mr. Anche Bruel!” È bastato che il presidente del FN commettesse un errore, parlando di un prossimo “lotto”. Un parallelo con le camere a gas che creerà una nuova scissione tra Jean-Marie Le Pen e sua figlia Marine.

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“Jeanne, aiuto!”

Nel 2015, a margine del tradizionale omaggio della FN a Giovanna d’Arco il 1° maggio, in Place des Pyramides a Parigi, Jean-Marie Le Pen fece colpo parlando direttamente alla Pulzella d’Orléans, chiamandola per nome e invitandola a venire in aiuto della Francia. Una sequenza ridicolizzata da molti osservatori della vita politica non appena trasmessa dai media.

Questa sequenza segna anche un’importante rottura politica tra il padre, che interrompe il discorso ufficiale dello stesso giorno, e la figlia, diventata leader del FN. Un anno dopo, il 1° maggio non è più una sfilata per la festa delle fiamme ma un “banchetto patriottico”. L’omaggio a Giovanna d’Arco viene spostato in Place Saint-Augustin a Parigi. Jean-Marie Le Pen denuncia «una rottura» e si reca da solo a Place des Pyramides per il consueto saluto.

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