.Un violento terremoto ha scosso la regione himalayana nelle prime ore di martedì, provocando almeno 58 morti e 62 feriti secondo l’agenzia di stampa ufficiale cinese Xinhua. L’epicentro è stato localizzato nel distretto rurale di Tingri, conosciuto come la porta settentrionale dell’Everest, a una profondità di 10 chilometri. Sebbene le autorità cinesi inizialmente avessero riportato una magnitudo di 6,8, lo United States Geological Survey (USGS) ha misurato una magnitudo di 7,1. La scossa principale è stata seguita da dozzine di scosse di assestamento fino a 4,4 della scala Richter.
L’area interessata, che conta circa 800mila residenti, è amministrata dalla città di Shigatse, sede del Panchen Lama, una delle figure spirituali più importanti del buddismo tibetano. I media cinesi riferiscono che almeno 1.000 edifici sono stati danneggiati nella regione. “Non abbiamo ancora ricevuto notizie di feriti o danni materiali”, ha detto un funzionario nepalese, mentre le scosse sono state avvertite fino a Kathmandu.
Le autorità cinesi hanno inviato 1.500 soccorritori per cercare sopravvissuti tra le macerie. Anche l’aeronautica cinese partecipa alle operazioni di salvataggio utilizzando i droni. Il presidente Xi Jinping ha chiesto “tutti gli sforzi possibili per ridurre al minimo le perdite e aiutare i residenti colpiti”, mentre la regione, immersa in temperature sotto lo zero, deve affrontare interruzioni di corrente causate dal terremoto.
La zona sismica si trova a soli 75 chilometri a nord-est del Monte Everest, in una regione particolarmente suscettibile ai terremoti a causa della collisione tra le placche tettoniche indiana ed eurasiatica. Secondo l’USGS, nell’ultimo secolo in questa regione sono stati registrati una decina di terremoti di magnitudo superiore a 6.
