Il Cantal guadagna un po’, in un contesto regionale di rallentamento demografico

Il Cantal guadagna un po’, in un contesto regionale di rallentamento demografico
Il Cantal guadagna un po’, in un contesto regionale di rallentamento demografico
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Le buone notizie non arrivano così spesso! Durante i festeggiamenti di fine anno, gli abitanti del Cantal avranno avuto un’ulteriore occasione per brindare: finalmente la curva demografica si sta invertendo. Modestamente, certo, ma la tendenza c’è. I dati Insee, pubblicati a fine 2024, si riferiscono all’anno 2022. E l’istituto conta 144.399 abitanti, ovvero 173 in più rispetto a un anno prima (144.226). Un dato che diventa la “popolazione legale del dipartimento al 1° gennaio 2025”. Questa impennata, benché discreta, contrasta con la tendenza al declino demografico osservata negli ultimi decenni e apre uno spiraglio di ottimismo. Tanto più che i dati, su scala regionale, mostrano un calo della crescita abbastanza netto.

Ricordiamo che il Cantal vede la sua popolazione diminuire regolarmente a partire dagli anni ’80, vittima di un saldo naturale (nascite meno morti) che è ancora negativo con una media del -0,7% annuo. Nel 2022 questo equilibrio naturale presentava ancora un deficit significativo, diretta conseguenza dell’invecchiamento della popolazione. Tuttavia, il saldo migratorio (tra le famiglie che si stabiliscono nel dipartimento e quelle che lo lasciano) tende a migliorare
sempre di più: +0,6%/anno in media. Le popolazioni in cerca di tranquillità, qualità della vita e alloggi più accessibili sembrano riscoprire le attrazioni della campagna… soprattutto in un contesto post-pandemia, dove il telelavoro ha reso più facile stabilirsi nelle zone rurali.
Resta da sperare che questo particolare periodo lasci tracce di tendenze durature. Anche se nulla è meno certo(1). In ogni caso, vedere il saldo migratorio positivo, che fa meglio che compensare semplicemente il saldo naturale negativo, dimostra che Cantal rimane attraente: “Certamente, questo risultato deriva da modelli matematici; certo, siamo a livelli aneddotici (Ndr + 0,12%), ma questa resta la prima volta che registriamo un risultato positivo”, nota Bruno Faure, presidente del Dipartimento. Politiche concertate portate avanti
incoraggiando l’insediamento delle famiglie e dei lavoratori, sembrano dare i loro frutti. Se concorda sul fatto che “questo risultato è fragile”, il capo del Consiglio dipartimentale lo vede come un incoraggiamento a proseguire il lavoro collettivo avviato dall’agenzia di attrazione Cantal sotto forma di un’unione mista alla quale partecipano diversi comuni e intercomuni. come le tre camere consolari.

Nonostante questa ripresa demografica, le sfide strutturali rimangono presenti. Il dipartimento resta segnato dall’invecchiamento della popolazione: oltre il 42% dei residenti ha 60 anni o più, mentre quelli sotto i 14 anni rappresentano solo il 13,7%. Queste cifre riflettono una piramide delle età sbilanciata, che richiede sforzi maggiori e sostenuti per attrarre giovani lavoratori e famiglie, e rallentare il processo di crescita
invecchiamento. Su scala regionale, la dinamica dell’Alvernia-Rodano-Alpi, dove la popolazione ha continuato a crescere in aree metropolitane come Lione o Clermont-Ferrand, offre un contrasto. La regione beneficia di un equilibrio naturale positivo e di una forte attrattiva migratoria, ma il Cantal rimane un caso speciale a causa del suo isolamento geografico e della sua bassa densità.

(1) Dopo un forte aumento, le tasse sui trasferimenti sono diminuite in modo significativo.

In sintesi
La popolazione legale del 2025 è quella registrata nel 2022. Cioè 144.399 abitanti. per Cantal, 173 in più rispetto a un anno prima. Nel distretto di Aurillac ce ne sono 82.808; 36.601 in quello di Saint-Flour; 24.990 in quello di Mauriac.

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