La dottoressa Ismaila Diallo, coordinatrice di Pastef-Guinguinéo, invita a riflettere sul perdono e la riconciliazione nel contesto delle nomine controverse all’interno dello Stato.
Ispirato dall’esempio di Nelson Mandela, rende omaggio alla grandezza morale del professor Diomaye Faye nella sua ricerca dell’unità nazionale, ricordando l’imperativo della giustizia per le vittime delle recenti tragedie.
Testo esteso:
Infine, apriamo il dibattito.
Rialziamo il dibattito sulle candidature dei nostri avversari di ieri. In breve tempo, la mia reazione sarebbe simile a quella della maggior parte dei miei fratelli patriottici, perché il dolore è ancora vivo e il male è profondamente radicato. Tuttavia, facendo il necessario passo indietro e analizzando la situazione nello spirito di Jabbaanti, riconosco che le azioni intraprese dal professor Diomaye rappresentano una grande elevazione morale.
Perdonare se stessi, in nome dell’unità nazionale, è un atto di grandezza che richiede coraggio e una visione focalizzata sul futuro. Madiba, Nelson Mandela, è un perfetto esempio di questa capacità di trascendere le ferite personali per lavorare per il bene comune. Ha saputo mostrare che il perdono non è un segno di debolezza, ma una forza che permette di costruire una nazione su solide basi di giustizia e riconciliazione.
Questo atto richiede una riflessione profonda: siamo anche noi pronti a superare il nostro dolore per servire una causa più grande dei nostri risentimenti?
PS: Lo stesso debito morale ci lega, anche nei confronti delle vittime degli eventi accaduti tra marzo 2021 e febbraio 2024 e delle loro famiglie.
Non possiamo cercare la verità su fatti accaduti 80 anni fa e accettare il silenzio sui tragici eventi vissuti negli ultimi quattro anni, afferma il professor Diomaye.
Fonte discorso del 31 dicembre 2024
svizzero