Il dollaro ha raggiunto giovedì il nuovo massimo da oltre due anni contro l’euro, spinto da previsioni legate a politiche che potrebbero stimolare l’inflazione negli Stati Uniti.
La valuta americana si è apprezzata dello 0,23% contro l’euro, a 1,0332 dollari per euro, dopo aver toccato 1,0314 dollari, un picco che non si vedeva dalla fine di novembre 2022. Anche il biglietto verde ha guadagnato lo 0,51% contro la sterlina, raggiungendo 1,2453 dollari per sterlina, dopo con un picco di 1,2435 dollari, il più alto da aprile 2024.
“Si tratta semplicemente della continuazione della tendenza al rialzo del dollaro osservata nella seconda metà dello scorso anno, in particolare dopo la vittoria di Donald Trump”, spiegano gli analisti.
La Federal Reserve americana (Fed) prevede ora solo due tagli dei tassi di interesse nel 2025, rispetto ai quattro inizialmente previsti. D’altro canto, gli analisti prevedono che la Banca Centrale Europea (BCE) potrebbe tagliare i tassi a un ritmo più rapido rispetto alla Fed, data la debole crescita nell’Eurozona e l’inflazione vicina all’obiettivo del 2% fissato dalla BCE.
Per quanto riguarda la Banca d’Inghilterra (BoE), i mercati si aspettano due o tre tagli dei tassi nel 2025. Nel frattempo, la valuta giapponese rimane stabile rispetto al dollaro, sostenuta dall’ottimismo legato ai possibili rialzi dei tassi da parte della Banca del Giappone (BoJ) nel 2025. Giovedì, intorno alle 11:55 GMT, lo yen veniva scambiato quasi invariato, al +0,01% rispetto al dollaro, a 157,21 yen.
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