Roma convoca l’ambasciatore iraniano dopo l’arresto del giornalista italiano

Roma convoca l’ambasciatore iraniano dopo l’arresto del giornalista italiano
Roma convoca l’ambasciatore iraniano dopo l’arresto del giornalista italiano
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Il capo della diplomazia italiana ha convocato giovedì l’ambasciatore iraniano, al quale Roma ha chiesto il “rilascio immediato” della giornalista Cecilia Sala, arrestata il 19 dicembre a Teheran durante un viaggio di lavoro.

Il governo “sta lavorando instancabilmente per riportarla in Italia e chiediamo che tutti i suoi diritti siano rispettati. Fino al suo rilascio, Cecilia e i suoi genitori non saranno mai lasciati soli”, ha promesso a X il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani.

Il segretario generale del Ministero Riccardo Guariglia, che ha ricevuto a mezzogiorno l’ambasciatore Mohammad Reza Sabouri, «ha ribadito la richiesta» delle autorità italiane che il giornalista possa beneficiare di «condizioni di detenzione dignitose, nel rispetto dei diritti umani», ha precisato il ministero in un comunicato stampa successivo a questo incontro. All’ambasciatore è stato inoltre chiesto di “garantirgli piena assistenza consolare, consentendo all’ambasciata italiana a Teheran di visitarlo e fornirgli beni di conforto che finora gli sono stati negati” .

Il richiamo all’ordine da Roma arriva in un momento in cui, secondo la stampa italiana, la giornalista si trova in isolamento, costretta a dormire per terra e privata degli occhiali. L’Iran ha confermato lunedì l’arresto del giornalista a Teheran il 19 dicembre, per aver “infranto le leggi” durante un soggiorno professionale con un visto giornalistico. Cecilia Sala, 29 anni, da allora si trova in una cella nel carcere di Evin a Teheran, secondo il suo datore di lavoro Chora Media, un sito che pubblica podcast. L’Italia aveva già denunciato venerdì un arresto “inaccettabile”.

Arrestati due iraniani

Cecilia Sala, che lavora anche per il quotidiano Il Foglio, ha beneficiato dell’accesso consolare ed era in contatto con la sua famiglia, secondo le autorità iraniane. La giovane, che sarebbe dovuta rientrare in Italia il 20 dicembre, è stata arrestata pochi giorni dopo gli arresti negli Stati Uniti e in Italia di due iraniani sospettati dalla giustizia americana di trasferimento di tecnologie sensibili.

Mohammad Abedini, 38 anni, è stato arrestato a dicembre in Italia su richiesta delle autorità americane. Mahdi Mohammad Sadeghi, 42 anni e con doppia nazionalità, è incarcerato negli Stati Uniti. La giustizia americana li ha formalmente accusati il ​​17 dicembre di “esportare componenti elettronici sofisticati in Iran”, in violazione delle normative statunitensi e delle sanzioni americane contro l’Iran.

Secondo il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, questi componenti sono stati utilizzati durante un attacco di droni in Giordania che costò la vita a tre soldati statunitensi nel gennaio 2024. L’Iran ha negato qualsiasi coinvolgimento e ha respinto le accuse “infondate”.

Posizione ribadita giovedì , detenuta nel carcere di Milano con false accuse, e di Cecilia Sala, cittadina italiana detenuta in Iran per aver violato le leggi della Repubblica islamica dell’Iran.

Anche l’ambasciata traccia un parallelo tra i due casi chiedendo che l’Italia “reciprocamente, oltre ad accelerare il rilascio del cittadino iraniano detenuto, gli fornisca l’assistenza necessaria”. Un incontro su questa spinosa situazione è stato convocato giovedì pomeriggio nella sede del governo anche dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni, alla presenza di Tajani, del suo omologo di Giustizia Carlo Nordio e dei vertici dei servizi segreti.

Diversi cittadini occidentali o con doppia cittadinanza sono detenuti in Iran, come Cécile Kohler e Jacques Paris, una coppia francese incarcerata dal 2022 durante un soggiorno turistico e accusata dalle autorità di “spionaggio”, cosa che i loro parenti “confutano fermamente”.

Il capo della diplomazia italiana ha convocato giovedì l’ambasciatore iraniano, al quale Roma ha chiesto il “rilascio immediato” della giornalista Cecilia Sala, arrestata il 19 dicembre a Teheran durante un viaggio di lavoro. Il governo “sta lavorando instancabilmente per riportarla in Italia e chiediamo che tutti i suoi diritti siano rispettati. Fino a…

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