Donald Trump vuole imporre negli Stati Uniti solo due generi, “maschile e femminile”. Una promessa, quella fatta all’evento Turning Point USA a Phoenix, in Arizona, dal presidente eletto, che sa molto di minaccia concreta all’esistenza di milioni di persone transgender o non binarie.
Parlando alla conferenza AmericaFest, in uno degli Stati in cui ha stravinto le elezioni di novembre, ha promesso poi misure severe contro la “criminalità degli immigrati” e ha ribadito la sua promessa di ripristinare il controllo degli Stati Uniti sul Canale di Panama.
Trump – che si insedierà di nuovo alla Casa Bianca tra poche settimane – è tornato insomma su uno dei suoi cavalli di battaglia della campagna elettorale, tema sostenuto anche dal miliardario Elon Musk che, a luglio ha annunciato l’intenzione di spostare la sede di SpaceX dalla California al Texas, dopo la firma da parte del governatore democratico dello Stato, Gavin Newsom, di una legge che incoraggia le scuole a proteggere i diritti delle persone Lgbtq+. E nonostante sua figlia Vivian Jenna sia affermata come donna appena diventata maggiorenne, cambiando il suo genere sui documenti e rinnegando il cognome paterno.
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“Negli Usa solo due generi: fermerò la follia transgender”
Il tycoon si è quindi impegnato a “fermare la follia dei transgender” nel primo giorno della sua presidenza, mentre i repubblicani – destinati a controllare entrambe le camere del Congresso e la Casa Bianca – continuano la loro spinta contro i diritti Lgbtq. “Firmerò ordini esecutivi per porre fine alle mutilazioni sessuali infantili, per far uscire i transgender dalle forze armate e dalle nostre scuole elementari, medie e superiori”, ha dichiarato il futuro presidente durante l’evento per giovani conservatori. Trump ha anche promesso di “tenere gli uomini fuori dagli sport femminili”, aggiungendo che “la politica ufficiale del governo degli Stati Uniti sarà che ci sono solo due generimaschile e femminile”.
Le questioni relative alle persone transgender hanno scosso la politica statunitense negli ultimi anni, in quanto gli Stati controllati dai democratici e dai repubblicani si sono mossi in direzioni opposte su politiche quali le cure mediche e i libri sull’argomento ammessi nelle biblioteche pubbliche o scolastiche. La settimana scorsa, quando il Congresso Usa ha approvato il bilancio annuale della Difesa, ha incluso una disposizione che blocca il finanziamento di alcune cure per l’affermazione del genere per i/le figli/e trans dei membri del servizio.
Il discorso a Phoenix
Nel suo discorso programmatico di domenica 22 dicembre, Trump ha fatto promesse molto ambiziose per il suo secondo mandato e ha tracciato un quadro a tinte fosche dei quattro anni che lo hanno preceduto, sotto il presidente Joe Biden e la vicepresidente Kamala Harris, quest’ultima sconfitta alle elezioni del 2024. “Il 20 gennaio gli Stati Uniti volteranno per sempre pagina rispetto a quattro lunghi e orribili anni di fallimenti, incompetenza e declino nazionale, e inaugureremo una nuova era di pace, prosperità e grandezza nazionale”, ha detto Trump, riferendosi al suo giuramento. “Metterò fine alla guerra in Ucraina. Fermerò il caos in Medio Oriente e impediròlo prometto, la terza guerra mondiale”.
E ancora, con la solita verve animata: “Posso proclamare con orgoglio che l’età dell’oro dell’America è arrivata”. Il presidente eletto non ha ancora spiegato pubblicamente come intende portare la pace in Ucraina, quasi tre anni dopo che la Russia l’ha invasa, o in Medio Oriente. Ma con il tipo di linguaggio bellicoso che a volte ha usato anche contro gli alleati degli Stati Uniti in passato, Trump ha detto che i panamensi “non ci hanno trattato equamente” nella gestione del Canale di Panama.
In precedenza aveva detto che le tariffe per l’uso del canale – la cui costruzione è stata iniziata dalla Francia e completata dagli Stati Uniti – sono “ridicole”. E ieri ha aggiunto che, se i principi alla base del trattato degli anni ’70 che ha dato a Panama il pieno controllo del canale non saranno rispettati, “allora chiederemo” che venga restituito agli Stati Uniti “per intero, rapidamente e senza domande”.