l’incredibile storia di Guy, 71 anni, dichiarato morto dalla Previdenza Sociale eppure vivissimo

l’incredibile storia di Guy, 71 anni, dichiarato morto dalla Previdenza Sociale eppure vivissimo
l’incredibile storia di Guy, 71 anni, dichiarato morto dalla Previdenza Sociale eppure vivissimo
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Guy Grezet, residente a Saint-Paul-lès-Dax, di 71 anni, è stato dichiarato morto per errore. Un errore da parte della previdenza sociale, ma ora tocca a lui dimostrare di essere vivo e vegeto. Con la moglie dovrà aumentare il numero delle pratiche amministrative.

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Di fronte a un grosso dossier blu, i coniugi Grezet non sembrano più sorprendersi di nulla. La formulazione e il contenuto delle lettere che hanno ricevuto dal 15 dicembre mostrano la portata della situazione grottesca in cui sono precipitati, loro malgrado.

Hanno messo “Famiglia Grezet“, è come se fossi vedova…” constata Danielle con un sorrisetto triste, gli occhi fissi sull’ennesima lettera. La situazione non è ordinaria e dall’annuncio della sua morte, Guy Grezet è un po’ turbato. Come la sua vedova, del resto.

La storia inizia all’inizio di dicembre, quando in farmacia il pensionato riscontra un problema con la sua tessera vitale. “La tua carta non funziona più, non è più valida o è scaduta“. Il settantenne decide allora di rivolgersi alla Cassa di Assicurazione Sanitaria Primaria. È qui che il suo interlocutore gli farà una strana rivelazione. Mentre cerca di entrare nel suo fascicolo, lei gli lancia uno sguardo strano e sbotta: “Sei deceduto, signore!

Lì, il pensionato ammette di aver cercato di riprendere fiato e, con un sorriso, sente il suo braccio, indicando “toccami, sono vivo! Sono qui!” Anche per sua moglie è uno shock.

Siamo rimasti sbalorditi! Ci siamo detti: stiamo sognando? Cosa sta succedendo?

Daniele Grezet

Moglie del “defunto”

Si interrogano sulla causa di questo errore fatale, fortunatamente momentaneo per l’interessato. La moglie assicura: “non abbiamo fornito nulla, nessun documento. Com’è possibile?“La notizia è difficile da accettare.”Già dovevamo accettare questa frase!“, sussurra Danielle, ancora commossa al solo pensiero. “E allora ci diciamo: cosa dovremmo fare adesso? Andando avanti”, riassume.

Per questo Guy Grezet sembra sollevato di avere oggi questo documento che ha davanti agli occhi e che legge e rilegge. Questa la sua identità, la sua data di nascita, il suo indirizzo… Un “Certificato di vita” redatto in Comune.

Allora, ho il ciclo… Diciamo: sono viva!

Guy Grezet

Dichiarato morto per errore

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Il certificato di morte è stato rilasciato in Comune presentandosi direttamente con la carta d’identità.

© Francia 3 Aquitania

La storia potrebbe far sorridere, ma le conseguenze di questa morte sulla carta sono molto reali. Consultando il proprio conto bancario, la coppia si è accorta che la pensione di Guy non era stata pagata. Secondo l’amministrazione, la morte di Guy risale al luglio 2023. Tuttavia, ha continuato a ricevere la pensione per quasi un anno e tre mesi dopo la sua presunta morte. Tranne il mese scorso.

Dovrà poi giustificare tutto per poter ripristinare la sua pratica e poter ricevere quanto dovuto per il mese di novembre e per i mesi successivi. Un argomento che provoca ansia per la coppia che affronta numerose lettere più o meno astruse. Per quanto riguarda i suoi rimborsi sanitari, gli diciamo ad esempio questo “lla data del beneficio è successiva alla data del decesso”. Dovevano essere insistenti al telefono in modo che gli agenti potessero aiutarli con queste noiose procedure.

“Non capiamo cosa sia successo. Dietro c’è la rabbiatestimonia Guy. Quando tutto sarà finito, dovremo dimenticare”. spera Danielle, visibilmente colpita da questo episodio mortale. Lei lo desidera”non succede agli altri, perché non è facile conviverci“.

Da parte sua, la Cassa di assicurazione sanitaria primaria (CPAM) delle Landes pretende di fare tutto il possibile per questo regolarizzare la situazione nel più breve tempo possibile. E permettere così a Guy e a sua moglie di godersi serenamente la pensione.

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