Il giudice della Corte Suprema Claude Villeneuve dovrà quindi esaminare la questione.
“La decisione Jordan è una sentenza della Corte Suprema emessa nel 2016 che ha voluto fissare il limite ai ritardi descritti come compiacenza in cui i casi sono stati rinviati per un tempo molto lungo, spiega il procuratore dei procedimenti penali, Me Stéphanie Landry. Il diritto dell’imputato ad avere un processo entro un termine ragionevole è sancito dalla Carta [des droits et libertés de la personne]. I ritardi hanno causato danni all’intero sistema giudiziario, comprese le vittime che hanno dovuto aspettare anni prima di sapere cosa sarebbe successo al loro aggressore”.
“Questi termini non possono essere superati, se non con spiegazioni”, continua. In caso di omicidio di primo grado ci troviamo automaticamente davanti alla Corte Superiore e si è svolta un’indagine preliminare. Il termine è quindi di 30 mesi. Se il termine viene superato, spetta all’accusa dimostrare che il termine, anche se superato, rispetta i requisiti della carta.
Nel caso di Lassonde, le accuse contro di lui sono state formulate il 1 agosto 2021. Per calcolare la data della decisione Jordan è necessario calcolare il numero di mesi trascorsi tra la data dell’accusa e la data di fine del processo. Vengono poi rimosse le “rinunce espresse” della difesa, che presuppongono certi ritardi.
Inoltre tutti i fatti di causa nonché le argomentazioni addotte dalle parti durante l’udienza sulla mozione tipo Jordan sono soggetti al divieto di pubblicazione.
Ricordiamo, tuttavia, che Lana Dubois, un’altra accusata in questo caso, si era dichiarata colpevole di un’accusa di omicidio colposo quasi nella stessa data l’anno scorso.
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