Un nuovo elemento è emerso nel caso riguardante Didier Reynders, sospettato di riciclaggio di denaro. Mentre la Lotteria Nazionale aveva allertato le autorità, lunedì abbiamo appreso che anche la banca dell’ex commissario europeo aveva segnalato numerosi depositi di contanti considerati sospetti. La tua banca può o deve dare l’allarme quando ha dei sospetti?
Dal 2017 e con il rafforzamento della legge antiriciclaggio, le banche hanno l’obbligo di conoscere i propri clienti e individuare possibili tentativi di frode. Nessun importo specifico è considerato un’operazione sospetta: le banche reagiscono caso per caso.
“Si tratta sempre di un’analisi individuale che viene effettuata. La banca esaminerà le caratteristiche del cliente, il profilo di rischio del cliente, ecc. E in base a ciò la banca potrà verificare se sospetta o meno che una transazione sia collegata al riciclaggio di denaro o meno.“, spiega Charline Gorez, portavoce di Febelfin. E aggiunge: “Per quanto riguarda i prelievi di denaro, se si tratta di importi ingenti, la banca potrebbe porre domande per scoprire cosa vuoi fare con questi soldi.“
Oltre 40.000 segnalazioni di transazioni sospette
Una procedura che funziona bene dallo scorso anno, le banche hanno presentato più di 40.000 segnalazioni di sospetto riciclaggio di denaro. Si tratta di 20.000 in più rispetto al 2021. In caso di sospetto, il dossier viene trasferito all’unità di elaborazione delle informazioni finanziarie. “Se ha un sospetto, è infatti obbligata ad allertare il CETIF che, da parte sua, analizzerà il fascicolo e deciderà se trasmettere o meno le informazioni in suo possesso alla Procura della Repubblica per un eventuale procedimento giudiziario.“, indica Gilles Laguesse, avvocato specializzato in diritto bancario.
Non è un giudizio
Se le banche mancano di vigilanza, sono esposte a pesanti sanzioni. Ma in nessun caso possono esprimere un giudizio sulla base delle transazioni del conto bancario. “Assolutamente, la banca ha dei sospetti. Vede qualcosa che considera anormale. Non è un giudizio, non è una condanna, non appartiene alla banca. Spetterà poi alla procura e ai tribunali decidere in seguito.“, aggiunge.
La legge antiriciclaggio specifica inoltre che le banche devono essere particolarmente vigili nei confronti delle persone politicamente esposte.
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