(Kiev) Le autorità ucraine hanno annunciato lunedì l’apertura di un’indagine contro il comandante di una brigata dell’esercito accusato di aver aggredito i suoi soldati ed estorto loro denaro, dopo le rivelazioni dei media.
Inserito alle 12:47
Questa vicenda viene alla luce in un momento in cui le forze ucraine, di fronte all’invasione russa del Paese da quasi tre anni, mancano di nuove reclute e sono in difficoltà sul fronte.
“Il servizio investigativo del Ministero della Difesa inizierà immediatamente a indagare sulle accuse […] riguardo alla situazione all’interno del 211e brigata di pontoni delle forze armate di supporto”, ha annunciato su Facebook il ministro della Difesa Roustem Umerov.
Secondo le rivelazioni pubblicate lunedì dalla stampa Ukrainska Pravda, molto seguita in Ucraina, un comandante di sezione della 211e La brigata Vladyslav Pastoukh maltrattava i suoi subordinati, pur beneficiando della protezione di suo padre, capo della suddetta brigata.
Secondo il giornale, il signor Pastoukh avrebbe picchiato un soldato e avrebbe costretto i soldati a dargli dei soldi minacciando di mandarli in prima linea. L’articolo include una fotografia che mostra il presunto comandante in posa davanti a un soldato, con il volto sfocato, attaccato ad una croce di legno.
Secondo questo rispettato media, coloro che denunciarono gli abusi furono mandati a prestare servizio nella fanteria, nota per avere il più alto tasso di vittime sul campo di battaglia.
Il commissario ucraino per i diritti umani, Dmytro Loubinets, ha denunciato su Telegram un “fenomeno vergognoso” e ha assicurato di aver contattato lo stato maggiore e l’esercito affinché potessero svolgere “un’indagine interna in vista di una successiva risposta”.
Lo stato maggiore ucraino si è difeso su Facebook affermando di aver aperto un’indagine interna su questi fatti nel settembre 2024, di aver avviato un procedimento penale e di aver sospeso il comandante incriminato per la durata dell’ispezione.
“Esamineremo i motivi per cui le forze dell’ordine militari hanno impiegato così tanto tempo per indagare su questi casi vergognosi”, ha promesso Rustem Umerov.
Il sistema di reclutamento per l’esercito è considerato ingiusto e corrotto da molti ucraini, tanto che ha spinto il presidente Volodymyr Zelenskyj a licenziare tutti i responsabili della mobilitazione nel 2023.