Secondo le rivelazioni pubblicate lunedì dai media Ukrainska Pravda, molto seguiti in Ucraina, un comandante di sezione della 211a brigata, Vladyslav Pastoukh, avrebbe maltrattato i suoi subordinati, beneficiando della protezione di suo padre, capo della suddetta brigata.
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Secondo il giornale, il signor Pastoukh avrebbe picchiato un soldato e avrebbe costretto i soldati a dargli dei soldi minacciando di mandarli in prima linea. L’articolo include una fotografia che mostra il presunto comandante in posa davanti a un soldato, con il volto sfocato, attaccato ad una croce di legno.
Secondo questo rispettato media, coloro che denunciarono gli abusi furono mandati a prestare servizio nella fanteria, nota per avere il più alto tasso di vittime sul campo di battaglia.
Il commissario ucraino per i diritti umani, Dmytro Loubinets, ha denunciato su Telegram un “fenomeno vergognoso” e ha assicurato di aver contattato lo stato maggiore e l’esercito affinché potessero svolgere “un’indagine interna in vista di una risposta successiva”.
Lo stato maggiore ucraino si è difeso su Facebook affermando di aver aperto un’indagine interna su questi fatti nel settembre 2024, di aver avviato un procedimento penale e di aver sospeso il comandante incriminato per la durata dell’ispezione.
“Esamineremo i motivi per cui le forze dell’ordine militari hanno impiegato così tanto tempo per indagare su questi casi vergognosi”, ha promesso Rustem Umerov.
Il sistema di reclutamento per l’esercito è considerato ingiusto e corrotto da molti ucraini, tanto che ha spinto il presidente Volodymyr Zelenskyj a licenziare tutti i funzionari incaricati della mobilitazione nel 2023.