Irlanda: il leader della comunità ebraica si oppone alla chiusura dell'ambasciata israeliana
Maurice Cohen, presidente del Consiglio di rappresentanza ebraica in Irlanda, ha espresso grande preoccupazione per il deterioramento delle relazioni tra Irlanda e Israele, in seguito alla decisione del ministro degli Esteri Gideon Saar di chiudere l'ambasciata israeliana a Dublino. “Chiudere l'ambasciata non è solo un gesto simbolico, è anche un passo che solleva difficoltà pratiche”, ha detto Cohen al sito RTE Irlandese. Ha sottolineato che i servizi consolari forniti dall'ambasciata sono fondamentali per gli ebrei irlandesi, che fanno affidamento su di essi per contattare le loro famiglie in Israele.
Inoltre, Cohen si è rivolto all'appoggio del governo irlandese alla denuncia contro Israele presso la Corte internazionale di giustizia dell'Aia, dicendo che teme che si tratti di una “semplificazione eccessiva di un conflitto complesso e tragico”. Cohen ha sostenuto che questa mossa potrebbe “isolare ingiustamente Israele” e danneggiare la comprensione da parte del pubblico del termine “genocidio”. “Il rischio è quello di rafforzare le voci che incitano all’odio contro Israele”, ha affermato.
Il capo della rappresentanza ebraica ha inoltre sottolineato il sostegno della comunità ebraica agli obiettivi di Israele, pur sottolineando la “necessità di mantenere il dialogo”. Secondo lui, “siamo impegnati per la pace e la preservazione di vite innocenti da tutte le parti, ma sosteniamo anche il diritto di Israele a difendersi dal terrorismo e dalle minacce esistenziali”. Cohen ha invitato entrambi i paesi a ripristinare la fiducia reciproca e a garantire continue opportunità di cooperazione diplomatica.
