Una grave crisi diplomatica scoppia tra Israele e Irlanda questa domenica, 15 dicembre 2024, con l’annuncio da parte del Ministero degli Affari Esteri israeliano della chiusura della sua ambasciata a Dublino. Questa decisione draconiana avviene in un contesto di crescenti tensioni tra le due nazioni.
Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar ha giustificato questa misura eccezionale accusando l’Irlanda di aver “oltrepassato ogni linea rossa” nelle sue relazioni con lo Stato ebraico. In un comunicato ufficiale ha denunciato le iniziative definite “anti-israeliane” da parte di Dublino.
Particolarmente gravi sono le accuse mosse dal capo della diplomazia israeliana. Saar individua quelle che considera “azioni e retorica antisemite”, accusando l’Irlanda di partecipare alla “delegittimazione e demonizzazione dello Stato ebraico”. Critica anche ciò che definisce “doppi standard” nell’approccio irlandese.
Questa decisione senza precedenti di chiudere un’ambasciata rappresenta una significativa escalation nelle relazioni diplomatiche tra i due paesi. Segna una rottura nelle relazioni bilaterali che potrebbe avere significative ricadute sulla scena internazionale.
Questa crisi diplomatica si inserisce in un contesto più ampio di tensioni regionali e solleva interrogativi sul futuro delle relazioni tra Israele e i suoi partner europei. L’Irlanda, nota per le sue posizioni sul conflitto israelo-palestinese, non ha ancora reagito ufficialmente a questo annuncio.
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