l'essenziale
Lanciato 20 anni fa, il progetto EHPAD a Labastide-Saint-Pierre (Tarn-et-Garonne), sostenuto dalla Mutualité francese, sarà realtà tra 18 mesi. La prima pietra della residenza mutualistica La Rougette è stata posata sabato 14 dicembre 2024, alla presenza di una folla di personalità.
Il freddo c'era sabato mattina, 14 dicembre a Labastide-Saint-Pierre (Tarn-et-Garonne), ma non era quello dell'indifferenza. Una forte immaginazione produce sempre eventi, e ne abbiamo avuto ancora una prova durante la posa della prima pietra della futura casa di riposo che sorgerà qui, nel centro del paese, a La Rougette.
Un insieme molto importante messo a punto dalla Mutualité Française, il cui presidente Serge Berrier tiene presente che è necessario agire localmente e con rilevanza: “A dire il vero, vent'anni sono una bella età, perché il primo abbozzo di questa idea risale a due decenni fa”. Una vera e propria via crucis per questo progetto che comprenderà una sessantina di posti letto e che costerà la bellezza di 12 milioni di euro. Il 60% sarà finanziato dalla Mutualité française e il resto dall'Agenzia regionale della sanità e dal dipartimento del Tarn-et-Garonne.
“Grazie al prezioso aiuto del signor Prefetto, basti dire che il sole è sorto, oggi siamo in gara e tra diciotto mesi verrete con i cappelli per inaugurare questa struttura sotto il sole”, ha concluso il presidente della l'Unione Dipartimentale della Mutualità Francese che ritiene che non sarebbe onesto non rispettare gli anziani.
Non è stato il sindaco Jérôme Beq, che ha ricordato la genesi di questa intenzione, a poter affermare il contrario. Tuttavia, ci è voluto del tempo, dopo un semplice suggerimento attorno a una tavola rotonda nell'ufficio di Jean-Michel Baylet, perché le cose si calmassero: “Abbiamo preso una delibera nel 2010, poi abbiamo risposto alle esigenze del piano gerontologico”. A volte con umorismo, il consigliere non ha lesinato sulle metafore, paragonando la Mutualité Française a un solido cemento e ad una grande opportunità per il territorio come i quaranta dipendenti che contribuiranno a dargli una evidente vitalità.
Il presidente del consiglio dipartimentale Michel Weill ha a sua volta accolto con favore l'iniziativa, sostenendo che grandi iniziative intergenerazionali arriveranno grazie alle strutture locali: “Tutto questo grazie a partner di qualità per superare i vincoli”.
Determinazione ed entusiasmo
È toccato all'ex ministro Jean-Michel Baylet elogiare il grande successo di un processo pericoloso, prendendo l'esempio del Museo Fermat di Beaumont-de-Lomagne, che ha impiegato 30 anni per fiorire: “Il volontarismo si esprime ancora in questo dossier, una lotta durata vent'anni durante la quale non ci siamo mai arresi, vi avevo anche promesso di fare tutto”, ha analizzato il signor Baylet, evocando con umorismo un triangolare magico con tre fate. “Siamo presenti, che orgoglio, oggi è un momento di felicità”, ha aggiunto, accogliendo la presenza dell'ex ministro Sylvia Pinel e ringraziando “un team prefettizio efficiente e facilitatore”.
Per Didier Jaffre, direttore regionale dell'Ars: “Voi siete la traduzione vivente del modo in cui va pensata la salute, perché non è questione di dire, ma di fare”.
Infine, Edwige Darracq, sottoprefetto, ha sottolineato che questo progetto si inserisce in una transizione ecologica e in un'area artificializzata: “C'è un aspetto centrifugo con la vicinanza del bacino di Tolosa, abbiamo messo un po' d'olio negli ingranaggi”.
Raccontare un progetto è già realizzarlo, e da qui all'apertura della residenza mutualistica La Rougette, nell'estate del 2026, basti dire che l'età non cancella i sogni.