[Handball] Diekirch: una partita come tante

[Handball] Diekirch: una partita come tante
[Handball] Diekirch: una partita come tante
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Se vuole continuare a credere nel 6° posto, il CHEV deve lasciare Um Dribbel sabato con un risultato. Ma il suo allenatore, Rafael Zmijewski, non vuole che la questione pesi sui suoi giocatori.

Nonostante abbia dovuto aspettare ben otto partite per ottenere il suo primo successo stagionale in campionato, contro il Rumelange, Diekirch è ancora in corsa per il 6° posto.e posto, l’ultima qualificazione ai play-off sinonimo di mantenimento diretto al termine della prima fase. Certo, i settentrionali non sono nella posizione migliore, visto che sono a tre lunghezze dallo Standard a due giornate dalla fine, ma hanno ancora una piccolissima speranza di sloggiare i giocatori della Capitale, che accoglieranno dopo la sosta invernale in un manifesto. che potrebbe costituire un “piccolo finale” “bello, motivante e divertente da interpretare, perché ci sarebbe un’atmosfera diversa”.

Per avere il diritto di giocare questa partita decisiva, il CHEV dovrà prima negoziare la trasferta di sabato a Um Dribbel, la tana di Käerjeng. Vale a dire, intascare almeno un punto e sperare che, più tardi in serata, gli uomini di Lucas Duane non compiano una grande impresa sul campo della capolista, i Red Boys. “Non ci stressiamo”, dice l’allenatore Rafael Zmijewski. Cerco di passare il messaggio ai miei giocatori dicendo loro che il tempo per vincere le partite, se così posso dire, è passato, perché infatti, se avessimo vinto due volte contro il Rumelange, allora avremmo avuto le carte migliori contro lo Standard. .”

E colui che è subentrato a Werner Klöckner, inizialmente per un semplice periodo ad interim che dovrebbe poi prolungarsi fino alla fine della stagione, ha continuato: “Cpuò anche essere deludente. Immagina: ci stressiamo tutta la settimana, fissiamo degli obiettivi e poi, il giorno della partita, una o due persone stanno passando una brutta giornata. Con noi, se ciò accade, può diventare presto complicato, dato che non abbiamo la stessa panchina delle altre squadre. Bisogna anche essere un po’ realistici”.

Attraversa l’ostacolo Kärjeng

Eppure, dopo un inizio di esercizio delicato durante il quale la squadra “ha cercato di organizzarsi senza allenatore per due o tre partite” e che, come bonus, ha dovuto fare i conti con l’infortunio di uno dei suoi pilastri difensivi, Bogdan Stoean ( menisco), da diverse settimane è rinato un barlume di speranza. “Ci sono degli aspetti positivi”, sottolinea il tecnico. Ma dobbiamo ritrovarci più collettivamente. A livello individuale i giocatori hanno potenzialità, ma è il collettivo che conta ed è soprattutto quello su cui lavoriamo. Soprattutto in difesa perché è lì che vinciamo le partite”.

Prova di questo rinnovamento: il pareggio ottenuto a fine novembre in casa dell’ultimo vincitore della Coppa del Lussemburgo, l’HB Esch, o ancora più recentemente il bel punteggio davanti al Differdangeois. Un buon auspicio prima del duello cruciale contro i Bascharageois nei confronti dei quali Rafael Zmijewski è molto diffidente: “Credo che a livello individuale loro abbiano più qualità su certi punti di noi. Se penso al loro perno Vrgoc, che è molto più pesante e più alto della maggior parte dei giocatori, non è così facile giocare contro di lui, devi cercare di controllarlo. C’è anche da dire che loro hanno un mancino, che noi non abbiamo: Karamehmedovic, che è estremamente veloce e forte. O anche un Meis, che sa sorprendere con i suoi colpi”.

Insomma, un compito non facile. Ma, come riassume Diekirchois, “nello sport tutto è possibile”. E per illustrare le sue parole: “L’anno scorso siamo riusciti a battere Käerjeng e recentemente abbiamo tenuto sotto controllo Esch. Dobbiamo credere in noi stessi”.

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