VélôToulouse: le cinque città alla periferia di Tolosa che hanno detto sì

VélôToulouse: le cinque città alla periferia di Tolosa che hanno detto sì
VélôToulouse: le cinque città alla periferia di Tolosa che hanno detto sì
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l’essenziale
La rete ciclabile self-service di Tolosa sarà estesa a cinque comuni della periferia interna nel settembre 2025. Colomiers sceglie di ritardare a causa dei tagli di bilancio sempre prevedibili.

Lanciato il 30 agosto, il nuovo servizio VélôToulouse, con l’arrivo delle bici elettriche, riscuote ancora un grande successo. La soglia dei 2 milioni di utenti è stata superata da tempo e la soglia dei 3 milioni è già nel mirino. All’8 dicembre, secondo il conteggio comunicato oggi da Tisséo Collectivités, l’ente organizzatore della mobilità, le biciclette rosa, cioè meccaniche, e arancioni, elettriche, sono state prese in prestito 2.881.000 volte.

Ogni giorno, circa 28.000 persone utilizzano una VélôToulouse. Si tratta di più del doppio rispetto alle vecchie biciclette di JCDecaux che, dopo un nuovo bando di gara, è rimasta delegata della rete di biciclette self-service. Il record ad oggi è di 39.000 utenti in un solo giorno.

Mesh verso la periferia

Attualmente è in preparazione l’estensione ad alcuni comuni della periferia, prevista nella delegazione del servizio pubblico con entrata in servizio nel settembre 2025. Cinque comuni della periferia interna hanno appena confermato la loro volontà a Tisséo, che effettuerà un ordine presso JCDecaux: Ramonville (con 6 stazioni), Labège (4 stazioni); Tournefeuille (4 stazioni); Blagnac (16) e Aucamville (3). A queste città bisogna aggiungere Tolosa che, dopo le 117 nuove stazioni quest’estate nelle periferie, ne vedrà arrivare altre dodici, in particolare per garantire una rete con le periferie.

D’altra parte, in seguito ai tagli di bilancio previsti dal governo Barnier – una stretta finanziaria che potrebbe rimanere attuale – Karine Traval-Michelet, sindaco di Colomiers, ha annunciato il rinvio dell’arrivo di VélôToulouse nel suo comune. Lo ha ripetuto mercoledì, interrogata a margine del consiglio del sindacato Tisséo. I 3,4 milioni di euro che Colomiers prevede di perdere, “sono tutto il nostro autofinanziamento”, spiega l’eletta che ha quindi rivisto tutte le linee del suo bilancio. “È un risparmio su qualcosa che non esiste. Non è che eliminassimo un servizio”, spiega, ricordando gli investimenti fatti a favore della bicicletta nel suo Comune, come la creazione di piste ciclabili, il passaggio ai 30 km /ora…

“La volontà esiste da molto tempo, ma è stata infranta dalla realtà del bilancio”, dice la donna che ha guidato la rivolta dei sindaci contro i tagli al bilancio durante la manifestazione davanti alla prefettura il 7 novembre.

Quanto costa ai Comuni?

Una Vélostation costa 17.000 euro a unità per i comuni della periferia di Tolosa che desiderano beneficiare del servizio di biciclette self-service. Ma il conto deve in linea di principio diminuire: nell’ambito della delega di servizio pubblico con JCDecaux (97 milioni di euro versati a Tisséo per dodici anni), il 75% delle entrate viene versato a Tisséo. “Queste entrate vengono ripartite tra i comuni in proporzione al numero di abbandoni” per stazione, spiega Pierre Trautmann, eletto responsabile delle delegazioni del servizio pubblico. Ad Aucamville, il sindaco Gérard André, che prevede di realizzare “due, addirittura tre stazioni”, spera di aumentare il costo a 13.000 euro. A Ramonville, Christophe Lubac non si preoccupa dell’utilità del nuovo servizio. “Stavamo già vedendo VélôToulouse arrivare a Ramonville o Bikini. » Inoltre, questo mercoledì, gli eletti di Tisséo hanno votato una delibera che permette alle aziende di beneficiare di carte collettive per utilizzare VélôToulouse e di incentivarne l’utilizzo.

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