Il mercato globale del caffè sta attraversando un periodo di turbolenza senza precedenti. I prezzi dell'Arabica, il chicco di caffè più pregiato, hanno toccato i massimi storici martedì, raggiungendo il picco di 3,4835 dollari per libbra (circa 454 grammi), in aumento di quasi l'80% rispetto all'anno precedente. Questa epidemia può essere spiegata da una combinazione di fattori climatici sfavorevoli e previsioni di raccolto al ribasso, in particolare in Brasile.
Brasile, granaio mondiale di caffè, in difficoltà
Il Brasile, che produce quasi la metà dell’Arabica mondiale, si trova ad affrontare una situazione critica. Volcafe, uno dei maggiori commercianti di caffè al mondo, ha ridotto di 11 milioni di sacchi le previsioni di produzione brasiliana per la stagione 2025/26, a causa della scarsa fioritura legata alla siccità.
TRS di Expanà, una delle principali agenzie di ricerca, prevede nel frattempo un raccolto di caffè brasiliano per il 2025/26 in leggero aumento su base annua, a poco meno di 70 milioni di sacchi, grazie a un forte raccolto di robusta. L'azienda, tuttavia, ha ridotto le sue previsioni per il raccolto di arabica brasiliano per il 2025/26 di 2 milioni di sacchi, portandoli a 43 milioni.
Ripercussioni a cascata
L’aumento dei prezzi ha ripercussioni a cascata lungo l’intera catena del valore. I produttori, pur godendo di redditi più elevati, devono affrontare sfide legate all’aumento dei costi di produzione e alla pressione per aumentare la produzione. I commercianti, da parte loro, si trovano ad affrontare una maggiore volatilità dei prezzi e difficoltà di approvvigionamento.
I consumatori sono i primi a subire le conseguenze di questa crisi. Si prevede che i prezzi del caffè nei negozi aumenteranno in modo significativo nei prossimi mesi, riducendo il potere d’acquisto delle famiglie e spingendone alcune a rivolgersi ad alternative più economiche.
Altre materie prime agricole sotto pressione
Anche il settore alimentare è stato duramente colpito. Nestlé, il colosso mondiale del caffè, ha registrato un calo delle vendite a causa dell’aumento dei prezzi del caffè e dello spostamento dei consumatori verso marchi più economici. All'inizio dell'anno è stato licenziato anche il capo della Nestlé.
La crisi del caffè si ripercuote anche sulle altre materie prime agricole. I futures del cacao di Londra sono aumentati del 3% a 8.350 sterline la tonnellata, mentre quelli di New York sono aumentati del 4,1% a 10.495 dollari la tonnellata. In lieve calo, invece, lo zucchero grezzo e quello bianco.
-
0
-