Morte di Lucas al pronto soccorso di Hyères dopo ore di agonia: il rapporto schiacciante dell’amministrazione

Morte di Lucas al pronto soccorso di Hyères dopo ore di agonia: il rapporto schiacciante dell’amministrazione
Morte di Lucas al pronto soccorso di Hyères dopo ore di agonia: il rapporto schiacciante dell’amministrazione
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Nel settembre 2023, Lucas, 25 anni, è morto di setticemia al pronto soccorso dell’ospedale di Hyères (Var), dopo ore di agonia in un corridoio. Questo venerdì l’Ispettorato generale degli affari sociali (Igas) pubblica un rapporto di controllo schiacciante sulla catena di circostanze che hanno portato alla morte.

Ricordiamo che il giovane è stato portato dai vigili del fuoco alle 15,50 al pronto soccorso dopo un forte dolore addominale avvertito la sera precedente. Sistemato su una barella nel corridoio, ha poi comunicato con i suoi genitori tramite SMS, fino a quando non si è sentito male, alle 21,30.

Ma è stato solo dopo mezzanotte che gli è stata fatta un’iniezione di antibiotico, troppo tardi per fermare la sepsi, un’infezione generalizzata che alla fine lo avrebbe portato via. “Durante alcune fasi dell’assistenza, i ritardi superano le raccomandazioni professionali oi limiti previsti dall’organizzazione del servizio” deplora l’amministrazione.

La gravità delle sue condizioni “è stata codificata più di un’ora dopo la decisione di collocare il paziente nel corridoio di emergenza” conferma l’Igas. Cosa ancora più grave, «la prima visita medica avviene quasi quattro ore dopo» mentre il tempo massimo previsto dalla procedura nel caso di Lucas era di due ore. Circostanza aggravante: “la consegna dell’esame del sangue al laboratorio del polo ospedaliero di Tolone avviene con quasi un’ora di ritardo rispetto al calendario previsto dalla struttura”.

La terribile conseguenza di questi ritardi è che il “mancato rilevamento di una malattia grave con forma atipica” è infatti la “causa immediata della morte” del giovane. Il rapporto dell’amministrazione conferma anche ciò che la famiglia ha sempre deplorato, ovvero che sia stato rifiutato loro l’accesso al pronto soccorso e che le informazioni loro comunicate siano state “tardive e insufficienti”.

Corinne, la madre del giovane, ci racconta che “pubblicizzando la morte di Lucas, speravamo di suggerire aree di miglioramento nella gestione della sepsi, nel rispetto e nel sostegno del paziente, nonché nel diritto di visita e di comunicazione ai parenti” . “Questo è il lato positivo di questo rapporto che evidenzia tutti i fallimenti nell’assistenza di Lucas fino alla sua morte”, aggiunge. Vediamo che questo mostra il problema delle emergenze. Ci auguriamo per tutti che ciò contribuisca a migliorare la cura dei pazienti”.

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