Deve essere stata una giornata di rabbia quasi ordinaria nel dipartimento della Loira Atlantica per il sindacato dei servizi pubblici, sentendosi “ancora una volta vittima di progetti di risparmio”, come intendeva Leticia Denoual, rappresentante della CFDT territoriale.
Le scelte di bilancio dello Stato sono state accompagnate dall’annuncio di tagli significativi nella regione dei Paesi della Loira. Così, a Saint-Nazaire, Nantes, Châteaubriant, gli attori culturali si sono riuniti numerosi questo giovedì 5 dicembre. E ultima originalità, la censura governativa, il giorno prima, ha completato gli argomenti della conversazione.
Poco più di 7.000 persone si sono riunite a Nantes, poco meno di mille a Saint-Nazaire, poco più di 200 a Châteaubriant e 150 a Clisson. Con un settore educativo molto presente. È stato anche davanti ai licei, come Aristide-Briand a Saint-Nazaire o Guisth’au a Nantes, che è iniziata la giornata di mobilitazione, con tentativi di blocco. Secondo l’Accademia, nelle scuole gli scioperanti sono stati il 31,42%, nelle scuole medie il 26,9% e nelle superiori il 20,31%.
Finale davanti all’albergo regionale
Nathalie, 49 anni, e Sabrina, 46 anni, addette all’accoglienza e all’informazione del CCAS di Nantes, sono uscite “mantenere [leurs] diritti. Che i tre giorni di attesa, il punto indice si congela, i giorni di malattia rimborsati al 90% invece che al 100% non passino. » Nel corteo, Cécile Jaquemard, dell’Unsa, lo ammette “È strano sfidare cose che non si applicano più.”
Attori culturali arrabbiati hanno animato i cortei. Come la compagnia teatrale La Chaise rouge, del Maine-et-Loire, a Châteaubriant: “Ciò che ci indigna è questo mancato dibattito, questo cinismo. » Schizzi caricaturistici della presidentessa della regione Christelle Morançais, coreografie su 49.3, un rap sulla cultura o Canzone degli schiavi di Verdi da parte del coro dell’opera di Nantes ha scandito la passeggiata, estesa all’estremo a Nantes, fino all’hotel regionale.