“Il rischio è quello di passare dalla Feme ta bouche alla Cause Always”, la cultura politica bretone del compromesso è un modello nel suo genere?

“Il rischio è quello di passare dalla Feme ta bouche alla Cause Always”, la cultura politica bretone del compromesso è un modello nel suo genere?
“Il rischio è quello di passare dalla Feme ta bouche alla Cause Always”, la cultura politica bretone del compromesso è un modello nel suo genere?
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Insulti, posizioni da difendere, strategie partigiane, blocco delle minoranze… Nelle ultime ore, con l’episodio della mozione di censura, l’Assemblea nazionale e i deputati hanno offerto uno spettacolo di massima divisione. Un clima in contrasto con quello di altre assemblee come avviene a livello regionale. In Bretagna abbiamo raccolto le sensazioni dei consiglieri regionali che dicono di voler fare politica in modo diverso.

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Ne ho appena discusso con i deputati Paul Molac e Claudia Rouaux, che sono anche consiglieri regionali bretoni. Al Palazzo Borbonico non riescono a importare questa cultura bretone del compromesso e della negoziazione. Provano a mandare questo messaggio ma mi dicono che sono nei guai.” Le parole di Fanny Chappé, sindaco socialista di Paimpol e consigliere regionale illustrano l’enorme divario tra questi due mondi.

Due mondi in contrasto tra loro. Perché, per la stragrande maggioranza degli eletti regionali che abbiamo contattato, “le relazioni nella regione sono pacifiche. Siamo funzionari eletti a livello locale che non sono prigionieri delle catene dei partiti” precisa Bernard Marboeuf, presidente del gruppo “Nous la Bretagne”, centrista e vicino alle idee del presidente della Repubblica.

Stéphane de Sallier Dupin, consigliere regionale di LR aggiunge: “Siamo in una regione che non ama gli eccessi soprattutto in politica.“Stessa storia per Daniel Cueff (ecologia bretone) che vuole fare chiarezza.”Per noi tutto dipende anche dagli accordi programmatici che sono stati presi tra i due turni durante le elezioni regionali. Abbiamo voluto prendere il meglio di entrambi i programmi, il nostro e quello del presidente Chesnais Girard, per metterli in sinergia. Abbiamo scelto la dinamica che conduce piuttosto che l’eliminazione per ottenere una gestione equilibrata e negoziata.

Qui non esiste la LFI, quindi non c’è disordine come nell’Assemblea nazionale.

Patrick Le Fur

Consigliere regionale RN

Sul versante del Raduno Nazionale, Patrick Le Fur conferma questo clima repubblicano. “Non ci sono nomi di uccelli che volano, diciamo ciao Qui non c’è LFI quindi non c’è “disordine” come nell’Assemblea nazionaleMa l’eletto del RN vuole mettere in prospettiva questo clima “amichevole”. E aggiunge “Possiamo presentare i nostri punti di vista ma, sistematicamente, le nostre osservazioni o emendamenti non vengono mai accettati.”

In politica abbiamo due estremi: da un lato commenti oltraggiosi e dall’altro commenti vuoti.

Stéphane de Sallier Dupin

Consigliere Regionale LR

Il LR eletto, Stéphane de Sallier Dupin, estende l’idea. “I componenti dell’esecutivo di maggioranza hanno delle tecniche. Basta non rispondere o rispondere utilizzando un metodo che mescola falsa gentilezza e gergo che nessuno capisce.“E aggiunge: “Ho avuto l’onore di lavorare per 20 anni nell’Assemblea nazionale e quando leggo certi documenti, certi testi del Consiglio regionale, mi rendo conto dell’importante parte ideologica che esiste anche nella regione”. E conclude: “eIn politica abbiamo i due estremi: da un lato commenti scandalosi e dall’altro commenti vuoti. Il rischio sarebbe quello di passare da Zitto a Causa Sempre. Anche questo è insopportabile.

Sul bilancio ci siamo astenuti e non abbiamo votato contro per evitare il caos.

Bernard Marboeuf

Consigliere regionale centrista

Per il macronista Bernard Marboeuf, “se effettivamente c’è spirito di ascolto in seno al Consiglio regionale della Bretagna, il compromesso resta ai margini”. Da parte nostra, non esitiamo a dire a proposito del bilancio che la struttura finanziaria è adeguata. Quando l’attuale esecutivo era al potere minoranza, ci siamo astenuti, senza votare contro per evitare il caos.”

C’è un settarismo anti-RN.

Patrick Le Fur

Consigliere regionale RN

Eletti regionali che non votano la legge ma la cui missione è attuare le politiche pubbliche per le scuole superiori, ad esempio. “Il che è paradossale, insiste Patrick Le Fur, eletto RN, Questo perché da tempo proponiamo che il cibo nelle mense sia locale e biologico. All’epoca le nostre proposte non erano state votate, mentre ora l’idea è stata attuata. C’è un settarismo anti-RN e siamo impotenti quando siamo all’opposizione.”

Quando entra in gioco la Nazionale, la situazione si fa tesa.

Daniel Cueff

Consigliere Regionale per l’Ambiente

Un clima molto meno teso nella regione che alla Camera, che va preservato. Per Daniel Cueff, “l’Assemblea Nazionale dovrebbe fare la legge e ora non lo fa più. Ci sono troppi interessi di parte e gli elettori lo vedono”. Per lui”dobbiamo liberarci da tutti i vincoli e gli ordini che vengono da Parigi. Quando entra in gioco la Nazionale, la situazione si fa tesa. Come ad esempio per il riavvicinamento degli ambientalisti al gruppo di maggioranza in Consiglio regionale.

Ciò che spiega questo degrado è la mancanza di ambizione comune

Fanny Chappe

Sindaco di Paimpol e consigliere regionale (PS)

Per la socialista Fanny Chappé, questo clima politico sempre più teso e diviso in Francia è un allarme. “C’è isterizzazione tra alcuni. E vediamo chiaramente che il nostro livello regionale deve essere solido per non essere coinvolto anche noi nei tumulti. Ciò che spiega questo degrado è la mancanza di ambizione comune.”

Consiglieri regionali che tra pochi giorni dovranno confrontarsi con il rischio di slittamenti e conflitti durante le sessioni di bilancio nell’ambito del contratto di piano Stato-Regioni 2024-2027.

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